Entrerà in vigore nel 2009 il testo firmato in questi giorni da 27 ministri della giustizia dell'Unione Europea, testo che riconosce come reato qualsiasi forma di odio e violenza razziale, nonché la negazione dei genocidi internazionalmente riconosciuti.
Le pene stabilite prevedono da uno a tre anni per reati di istigazione alla violenza con riferimento alla razza, al colore, alla religione o all'origine etnica delle persone, per la negazione di genocidi e di crimini contro l'umanità.
L'accordo ha richiesto cinque anni di confronti e modifiche, data la difficoltà di rendere operativa la punibilità dell’incitamento all’odio senza limitare la libertà d’espressione.
Gli ostacoli più forti si sono avuti nei Paesi Baltici, dove per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione si organizzerà una conferenza sui crimini del nazismo e dello stalinismo.
I Paesi che già riconoscevano la punibilità dei reati elencati potranno continuare a far riferimento alla normativa nazionale, non è il caso dell’Italia che dovrà apportare modifiche alla legislazione vigente.