Il VIS a Terra Madre. Perù: l’orto di Carlos

23 ottobre 2012 – Proseguono i racconti dedicati ai progetti che il VIS presenterà a Terra Madre. Oggi la parola a Enrico Marinucci, volontario VIS in Perù, che ci racconta la storia di Carlos.

Ricordo ancora quando conobbi Carlos Marián Tserem, nell’ottobre del 2009 a San Lorenzo, un piccolo villaggio dell’Amazzonia peruviana settentrionale, situato sulle rive del fiume Marañón, dove si arriva solo via fluviale o aerea. Carlos appartiene all’etnia Achuar, attualmente ha 56 anni e vive nella comunità di Chintu, a tre giorni di viaggio in canoa da San Lorenzo.

Quando lo incontrai per la prima volta era costernato e desolato. Nel chiedergli il motivo, mi rispose che dopo aver lavorato per oltre tre mesi nella sua comunità per seguire la produzione delle arachidi dalla fase della semina al raccolto e l’essiccaggio, aveva intrapreso un lungo viaggio con la sua canoa, caricandosi non solo i propri sacchi pieni di arachidi, ma anche quelli di altri produttori della sua comunità, con l’obiettivo di raggiungere il villaggio di San Lorenzo e vendere il tutto nel mercato locale.

Per giungere a San Lorenzo, Carlos aveva lasciato la propria famiglia e la sua comunità, aveva viaggiato alle intemperie del sole a picco e degli acquazzoni improvvisi; aveva mangiato quel poco che aveva portato con sé e dormito dove capitava, lungo il fiume. Arrivato a destinazione, aveva dovuto sopportare il costo della vita nel villaggio e aveva provato a vendere le arachidi per giorni a 4 soles al chilo. La gente passava ma non gli voleva comprare il prodotto a questo prezzo, sapendo che dopo alcuni giorni la stanchezza e la disperazione per non riuscire a vendere la merce l’avrebbero spinto ad abbassare il prezzo. E cosí fu: dopo una settimana lontano dalla propria casa, sopportando la solitudine, le alte spese e la stanchezza di stare seduto per la strada tutto il giorno senza riuscire a vendere nulla, Carlos aveva dovuto accontentarsi di offrire il prodotto ad appena 1 sol al chilo, a chi ne aveva approfittato malintenzionatamente.

A quel tempo, il progetto che il VIS aveva presentato in beneficio del popolo Achuar era appena stato approvato e sarebbe iniziato giusto un paio di mesi dopo. Con la certezza che grazie a questo progetto le cose sarebbero andate diversamente per i produttori Achuar come Carlos, ingiustamente sfruttati e defraudati, gli commentai prontamente: “Non preoccuparti: vedrai che fra poco le cose cambieranno e tutto questo non accadrà più”.

Oggi Carlos non è solo uno dei tanti produttori Achuar che grazie al progetto del VIS possono vendere ad un prezzo equo le risorse naturali raccolte seguendo il tradizionale lavoro di campo, tipico della cultura Achuar. È altresí uno dei 22 Leader Achuar che sono stati formati per coordinare, dirigere e monitorare la produzione agro-forestale nella propria comunità ed in quelle circostanti.

Cosí, ora Carlos si dedica con entusiasmo al lavoro nel suo orto, insegna perfettamente agli altri coltivatori e raccoglitori indigeni le nuove tecniche utilizzate per produrre in maniera sostenibile delle risorse naturali di ottima qualità e dall’alto valore aggiunto; segue il loro lavoro di campo, spostandosi anche giornate a piedi per eseguire queste attività nelle comunità della zona. E, finalmente, sorride compiaciuto vedendo che il suo prodotto e quello del suo popolo vengono caricati nel loro territorio su un’imbarcazione acquistata con il progetto del VIS, che permette loro di evitare lunghi ed estenuanti viaggi a San Lorenzo per vendere il prodotto ad un basso prezzo.

Sono passati appena tre anni da quell’incontro, ma la vita di Carlos è oggi completamente differente”.

Ti aspettiamo da giovedì 25 ottobre allo stand del VIS numero 6J 081 dell’Oval di Torino per degustare gli arachidi coltivati da Carlos e e dagli altri Achuar che partecipano al progetto VIS!