Infatti, subito dopo la tragedia, il VIS, insieme ai salesiani ed al Don Bosco Network (rete di ONG salesiane europee), ha offerto immediata assistenza alle popolazioni colpite dal maremoto.
In particolare sono stati avviati interventi di emergenza e di sostegno in alcune aree dello Sri Lanka, dell’India, dell’Indonesia, della Thailandia, dove il VIS, sin dalla fine degli anni Ottanta è presente con progetti di sviluppo, programmi di sostegno a distanza per il recupero e reinserimento sociale dei bambini di strada, ex bambini soldato e minori sfruttati sessualmente.
Anche se in modo diversificato a seconda dell’area, l’intervento del VIS si è sviluppato in due fasi; una di prima emergenza per il sostegno immediato alle popolazioni, con la distribuzione di cibo, acqua, medicinali, generi di prima necessità ed allestimento di campi attrezzati.
E subito dopo questo primo periodo di emergenza, il VIS ha avviato diversi interventi di ricostruzione e di sviluppo realizzando innanzitutto progetti di costruzione di nuove case coinvolgendo nel progetto i capifamiglia e i ragazzi in età lavorativa. Questo ha permesso loro di poter ottenere un guadagno per il sostentamento delle proprie famiglie e di poter prendere parte al processo di ripresa del proprio paese.
Per consentire alle famiglie di potersi sostenere e garantire un futuro, si è cercato di riavviare all’interno dei villaggi e delle zone colpite, attività generatrici di reddito, quali la pesca, il commercio al dettaglio e l’artigianato.
Sono stati infine avviati progetti nel settore formativo, con la realizzazione di corsi di formazione professionale (meccanica, edilizia, falegnameria, informatica, saldatura, agricoltura, artigianato, taglio e cucito, ricamo, ecc.) per poter consentire ai giovani di imparare un mestiere e poter contribuire attivamente alla rinascita del proprio Paese, e nel settore socio-educativo con la costruzione ex-novo di alcuni centri di accoglienza, orfanotrofio, case famiglia e asili e potenziamenti di altri per i ragazzi colpiti dalle conseguenze dello tsunami e per quelli a rischio di emarginazione sociale, i presidi sanitari per l’assistenza medica di base e per il sostegno psicologico, attività rese necessarie dopo la tragedia del maremoto.
Tutti gli interventi sono stati possibili grazie a finanziamenti pubblici e finanziamenti privati.