23 agosto 2010 - Dopo oltre un mese di piogge monsoniche continue, il Pakistan è in ginocchio. Venti milioni di persone sono state colpite da quella che le Nazioni Unite hanno definito ‘una catastrofe paragonabile al terremoto di Haiti e allo Tsunami del 2004’. Vista l’ampiezza e la gravità della situazione, AGIRE ha deciso di lanciare un appello di raccolta fondi per sostenere il lavoro di 5 ONG della propria rete,impegnate fin dai primi giorni dell’emergenza a portare i necessari aiuti alle popolazioni colpite.
Le informazioni raccolte dagli operatori delle ONG parlano di una situazione incredibilmente preoccupante. Oltre 20 milioni di persone colpite in modo diretto, 4 milioni senza un tetto. La probabilità di diffusione del colera è alta, con il possibile rischio di un repentino aumento della mortalità. L’acqua contaminata, la mancanza di generi di prima necessità e della minima assistenza sanitaria mettono a rischio soprattutto i settori più vulnerabili della popolazione: le Nazioni Unite hanno stimato che circa 3,5 milioni di bambini sono a rischio di pericolose malattie infettive. Molti casi di polmonite, diarrea e malaria sono già stati accertati. Per rispondere alla tragedia l’ONU stima siano necessari almeno 460 milioni di dollari, ma al momento le donazioni a livello globale non superano i 150 milioni.
“L’attenzione su questa emergenza è purtroppo assolutamente inadeguata alle dimensioni della catastrofe”, dichiara Marco Bertotto, direttore di AGIRE. “Solo aumentando la visibilità sul dramma che stanno vivendo 20 milioni di persone in Pakistan sarà possibile portare gli aiuti necessari e sostenere l’impegno generoso delle organizzazioni umanitarie”.
I fondi raccolti da AGIRE sosterranno gli interventi di ActionAid, CESVI, Intersos, Save the Children e VIS che in Pakistan stanno distribuendo generi di prima necessità e fornendo cure mediche all’enorme popolazione sfollata.