Entro la fine del 2006 dovrebbe arrivare al Parlamento argentino il testo di un progetto di legge per alzare l'età lavorativa minima da 14 a 15 anni, o a 16 se il parlamento aumenterà gli anni di scuola dell'obbligo.
Un'iniziativa lodevole, ma non abbastanza incisiva per contrastare l'enorme diffusione del lavoro minorile in tutto il paese.
Secondo le statistiche del Ministero del Lavoro, il numero di bambini argentini sotto i 14 anni costretti a lavorare è cresciuto del 600% negli ultimi otto anni, passando da 250 mila a un milione e mezzo.
Dalla Patagonia ai confini con la Bolivia, bambini e bambine lavorano, sopratutto nei campi, con attrezzi pericolosi e sostanze tossiche. Raccolgono noci usano dei bastoni, trasportano frutta impregnata di pesticidi o si prendono cura del bestiame.
A Buenos Aires si calcola che siano giovanissimi almeno 4.000 degli 8.000 cartoneros che attraversano la città di notte per recuperare dalla spazzatura materiale da rivendere alle cartiere.
Virginia Labal