09 febbraio 2011 - I prezzi alimentari in gennaio hanno raggiunto un nuovo picco storico, per il settimo mese consecutivo, secondo l'ultimo Indice dei prezzi alimentari della FAO, che analizza le variazioni mensili dei prezzi alimentari mondiali di un paniere di prodotti di base (tra cui cereali, carne, zucchero, olio di semi...).
L'Indice ha registrato un incremento del 3,4 per cento rispetto al dicembre 2010. Si tratta del livello più alto (sia in termini reali che in termini nominali) da quando la FAO ha iniziato a misurare i prezzi alimentari nel 1990. I prezzi di tutti i gruppi di prodotti di base monitorati hanno registrato forti rialzi, eccetto la carne, i cui prezzi sono rimasti invariati. Già nel dicembre scorso l'Indice dei prezzi alimentari aveva toccato uno dei massimi storici e si sta quindi creando un trend.
"I nuovi dati mostrano con chiarezza che la pressione al rialzo dei prezzi alimentari mondiali non accenna a placarsi", afferma l'economista FAO ed esperto del mercato dei cereali, AbdolrezaAbbassian. "Ed è assai probabile che nei mesi a venire i prezzi resteranno sostenuti. I prezzi alti sono motivo di grande preoccupazione specialmente per i paesi a basso reddito con deficit alimentare, che potrebbero avere serie difficoltà a pagare le importazioni alimentari, e per le famiglie povere che spendono grandissima parte del proprio reddito per il cibo. L'unico fattore incoraggiante sinora viene da un numero di paesi dove - grazie ai buoni raccolti - i prezzi interni di alcuni alimenti di base sono rimasti relativamente bassi rispetto ai prezzi mondiali".
Osservazioni queste ultime sulle quali concorda l'esperto di politiche agricole di Oxfam Italia. "I buoni raccolti in alcuni paesi poveri stanno compensando per ora gli effetti degli alti prezzi internazionali. Ma se questi rimangono elevati, in pochi mesi milioni di persone saranno colpite da un'altra grande crisi. I poveri nei paesi in via di sviluppo spendono fino all'80% del loro reddito in cibo. Gli alti prezzi alimentari li costringono a svendere la loro terra o a sacrificare l'istruzione dei loro figli semplicemente per mettere de cibo in tavola. È necessario che tutti i governi agiscano urgentemente e in modo coordinato per affrontare la volatilità dei prezzi alimentari."