"La protesta anti-governativa in Madagascar non si ferma", parola di Andry Rajoelina, il 34enne sindaco di Antananarivo, capitale dell'isola, che sta guidando la protesta contro il presidente Marc Ravalomanana. Il sindaco ribelle ha visitato l'ospedale dove sono ricoverati parte dei feriti della manifestazione del 7 febbraio davanti al palazzo presidenziale, durante la quale la polizia ha sparato sui dimostranti, uccidendone 28 e ferendone oltre 212.
Riportiamo qui di seguito la lettera di Padre Graziano Lazzari, salesiano che risiede in Madagascar.
"Cari Amici,
sempre ringraziando tutti, per la sollecitudine e l'affetto verso il Madagascar, scrivo poche righe con alcune nuove.
Oggi, domenica 8 febbraio, la giornata è trascorsa nella calma. Nelle chiese si è pregato secondo l'invito del Santo Padre, per il Madagascar.
Per domani, è stata indetta una giornata di lutto nazionale. L'invito è di recarsi al grande stadio di Mahamasina, per onorare le persone morte ieri.
Dalle notizie che arrivano, sempre confuse o poco chiare, si apprende che i manifestanti erano pacifici. Il fuoco è stato aperto deliberatamente dai piani "alti" del Palazzo Presidenziale, e da un gruppo di tre persone nascoste su di un albero all'interno del cortile de palazzo che hanno sparato ad altezza d'uomo. Si dice anche che a sparare non siano stati dei malgasci, ma degli stranieri.
Gli ospedali sono stati debordati e, oltre ai 40 morti, si contano un centinaio di feriti.
Sembra che dopo l'uccisione delle prime 3 o 4 persone, le pallottole si siano accanite contro coloro che erano accorsi per prelevare i corpi dei primi uccisi. Una radio della capitale ha affermato che in un minuto sono state uccise almeno 20 persone.
Tra gli uccisi, c'è pure un cameraman della TV privata RTA; TV che per tutta la giornata di oggi ha sospeso le trasmissioni.
Ora, sono le 20 e 50 del Madagascar, piove a dirotto.
Il Consolato di Francia ha diffuso un messaggio che invita a evitare la zona attorno al palazzo presidenziale.
Il coprifuoco è stato esteso a tutta la settimana.
Restiamo in comunione!"
P. Graziano De Lazzari