Il "massiccio debito estero e le politiche della Banca Mondiale (Bm) e del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che limitano le spese sanitarie in molti paesi del continente" ostacolano in Africa la lotta contro la sindrome di immunodeficienza acquisita (sida/aids); lo affermano 300 esponenti religiosi in una lettera indirizzata al presidente statunitense in occasione del vertice dei paesi del G-8 che si riuniscono nel fine-settimana a San Pietroburgo.
La sindrome, afferma il documento sottoscritto anche dall'organizzazione statunitense 'Africa action', "continua ad uccidere milioni di persone ogni anno, soprattutto in Africa, non perché sia un male invincibile ma perché la comunità internazionale non ha fatto quello che era necessario per fermarla". Il Fondo globale per la lotta alla sindrome, alla tubercolosi e alla malaria ha ottenuto buoni risultati in oltre 130 paesi, secondo i religiosi che aggiungono: “Ma il fallimento degli Stati Uniti e di altre nazioni ricche nel fornirgli adeguato sostegno lo ha costretto ad affrontare un cronico calo dei fondi a sua disposizione rendendolo incapace di aumentare i suoi programmi".
L’Africa, si aggiunge nel documento, "ha bisogno di almeno 250.000 operatori sanitari pagati e preparati e si invita perciò il presidente statunitense e il G8 ad avviare un’iniziativa che favorisca i programmi di formazione e di aggiornamento professionale per gli operatori del settore e che comporti maggiori investimenti nei sistemi della pubblica sanità”.
Cancellando il 100% del debito di 18 paesi, 14 africani, nei confronti della Bm e dello Fmi, l'anno scorso il G8 di Gleneagles ha compiuto un " primo passo" che, per esempio, "ha consentito allo Zambia di aumentare l’accesso ai trattamenti sanitari e ad abolire le spese ospedaliere". Rivolgendosi al presidente americano, la lettera aggiunge: "Le chiediamo di guidare un’iniziativa per estendere questa sanatoria e assicurare l’immediato azzeramento del debito a tutti gli altri paesi africani che hanno debiti ugualmente illegittimi e urgenti necessità sanitarie”.
BF da Misna