Da Senigallia le basi per un nuovo futuro e per un rinnovato impegno di pace.

07 luglio 2010 - Duecento persone tra rappresentanti di enti locali, associazioni, persone si sono incontrate a Senigallia per il 28° Seminario nazionale della Tavola della pace e per preparare la prossima Marcia per la pace Perugia-Assisi, che arriverà al suo cinquantesimo anniversario il 25 settembre del 2011.

"Agire è quello che serve" a partire dalle proprie città con laboratori, incontri, coinvolgimento delle scuole, sensibilizzazione dei media. "Abbiamo bisogno di un'altra cultura, abbiamo bisogno di interrogarci sul significato profondo delle parole chiave che hanno tracciato il percorso dell'ultima Perugia-Assisi (a cui il VIS ha attivamente partecipato): violenza, mafie, censura, razzismo, guerra, egoismo, paura".

La giornata aveva come titolo "Contro la crisi più grande". "La crisi più grande non è solo quella economica, ma è una crisi culturale, di valori" - è stato ribadito. Il 2 e 3 luglio, la rotonda a Mare si è vestita dei colori dell'arcobaleno e il grande striscione "Crisi? Tagliamo le spese militari!" - ha sintetizzato un concetto più volte espresso da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace che già nei giorni scorsi aveva rivolto un pressante appello per ridurre le spese militare italiana.

"E' tempo di cambiare il modo di spendere i nostri soldi. E di costruire un nuovo sistema di sicurezza che metta al centro la sicurezza umana, la sicurezza delle persone e non più la mera difesa di confini e di interessi nazionali sempre più incerti. Per combattere, con le armi giuste, i veri nemici del nostro tempo: la povertà, il cambio climatico, le disuguaglianze e le ingiustizie. Le domande sono molte - continua Lotti - mancano i fondi per la polizia e la magistratura impegnata nella lotta alle mafie, per lottare contro la povertà, la disoccupazione e l'esclusione sociale, per restituire dignità a tutti quelli che l'hanno persa, per gli enti locali e i loro servizi alla persona, per gli asili, per la scuola, per l'Università, per la cultura, per la ricerca, per fare spazio ai giovani, per garantire il diritto alla salute, per ricostruire l'Aquila e per mettere in sicurezza tante parti del nostro bel paese colpite dalla speculazione e dall'incuria. Possiamo continuare a spendere 23-25 miliardi all'anno senza chiederci come e perché?".

(Fonte: perlapace.it)