29 marzo 2013 - Enrique era solo un bambino di 8 anni quando nel 1991, in Angola, in piena guerra civile, un aereo lo trasportò insieme ad altri profughi dalla sua città, nella provincia di Biè, alla capitale Luanda.
Quell’aereo gli salvò la vita, ma lo strappò dalla sua famiglia. Nella grande capitale Enrique era solo e finì in strada, diventando uno delle migliaia di meninos de rua che ancora oggi popolano la capitale angolana.
Proprio nel 1991, il VIS aveva avviato una raccolta fondi a sostegno dei Salesiani di Don Bosco della parrocchia di São Paolo che, grazie a quelle risorse, avevano potuto intraprendere un progetto di recupero per i ragazzi di strada angolani. La prima tappa del progetto prevedeva l’incontro con i meninos de rua che vivevano nei dintorni della parrocchia. Padre Jorge, il responsabile del progetto, tutte le sere andava in strada insieme agli educatori, incontrava i bambini e trascorreva del tempo con loro per costruire un rapporto di fiducia.
Durante questi incontri la strada diventava scuola e padre Jorge insegnante.
Così i bambini imparavano a leggere e a scrivere. Enrique era uno di loro e subito mostrò forte volontà e sincera determinazione ad abbandonare la strada. Venne quindi accolto nella Casa famiglia che i Salesiani avevano creato a Mota, grazie alla disponibilità di una famiglia angolana e ai fondi raccolti dal VIS. Enrique iniziò a frequentare regolarmente la scuola e fino ai 17 anni visse in Casa famiglia per poi trasferirsi in un centro di semi-autonomia.
Oggi Enrique ha un buon lavoro ed è ancora in contatto con padre Jorge e gli educatori.
La storia di Enrique è la storia di un lungo e difficile percorso di recupero, possibile grazie al suo impegno e alla dedizione e generosità di tante persone, in Italia e in Angola. Una solidarietà che ancora oggi rende possibile il lavoro per e con i bambini di strada e i giovani vulnerabili nei centri come Mama Margherita, Casa Kizito, Casa Magone a Luanda e Casa “Ana Jetu” a Luena. Sono gli stessi Centri dove lavoriamo alla definizione di percorsi di recupero e reinserimento sociale dei bambini accolti e promuoviamo corsi di aggiornamento e di formazione degli educatori e dei volontari angolani. Qui abbiamo anche realizzato importanti lavori di ristrutturazione, per migliorare i luoghi di studio e di accoglienza.
I nostri volontari sono impegnati su vari fronti: nel miglioramento della prima e delicata fase del contatto in strada; nella creazione di collegamenti efficienti tra le attività a favore dei meninos de rua realizzate nelle strutture private e quelle delle istituzioni pubbliche; nel miglioramento dei percorsi di inserimento nel mondo lavorativo.
Quest’anno attiveremo inoltre altre 3 case di semi-autonomia per i ragazzi più grandi: i protagonisti dei nostri progetti sono sempre di più gli stessi giovani ex-bambini di strada che, con il sostegno dei volontari del VIS, dei Salesiani di Don Bosco e degli operatori locali, si impegneranno anche nella sensibilizzazione della stessa società civile angolana sulla loro esperienza di vita.
I nostri Centri in Angola sono segno evidente della Pasqua di Risurrezione che si rinnova ogni giorno, per ogni Enrique che sceglie di abbandonare la strada e tornare a una vita nuova.
Auguri a te e alla tua famiglia!
Carola Carazzone Don Franco Fontana
Presidente e Vice Presidente del VIS