Si è celebrata sottotono la 'Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese' indetta dall’Onu che ricorre ogni anno il 29 novembre. Nei giorni scorsi il portavoce del Segretario generale dell'Onu per gli Affari politici, Haile Menkerios, ha riferito al Consiglio di Sicurezza che i negoziati per la soluzione per i "due stati" sono a "un profondo e pericoloso impasse".
Menkerios ha richiamato il "reale pericolo del vuoto di progressi politici", dello stallo dei negoziati israelo-palestinesi, della mancanza di un termine di riferimento e degli obblighi richiesti per l'attuazione dalla Road Map per la pace promossa dall'Onu, UE, Russia e Stati Uniti. Il rifiuto di
Israele di interrompere la costruzione delle colonie israeliane (in Cisgiordania - ndr) pone una "sfida centrale" al processo di pace - ha aggiunto Menkerios che ha sottolineato come il Segretario Generale dell'Onu ha ripetutamente deplorato l'attività israeliana di costruzione nelle colonie che "sono illegali".
Nonostante l'ordine parziale ‘congelamento’ delle costruzioni nelle colonie israeliane in Cisgiordania, nei giorni scorsi il governo di Tel Aviv ha proceduto a una prima deroga autorizzando la costruzione di 28 nuovi edifici e, a un giorno dalla richiesta alla comunità internazionale di convincere palestinesi e arabi a riavviare le trattative, ha sferrato un raid aereo sulla Striscia con un bilancio di un morto e quattro feriti - riporta l'agenzia Misna. Hamas sta sostanzialmente rispettando il cessate il fuoco con Israele, mentre alcuni tra i piccoli gruppi più radicali continuano a lanciare razzi - segnala una fonte militare di Tel Aviv ripresa da Peacereporter. Il bilancio delle vittime non è stato confermato da parte palestinese. Si parla di quattro feriti, di cui uno grave, senza però dare notizia della morte.
Secondo fonti palestinesi - continua la nota dell'agenzia Misna - le nuove operazioni israeliane costituiscono una conferma ai dubbi espressi dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) che ha definito "ennesimo piano diversivo" la decisione unilaterale di Israele di sospendere per 10 mesi l’ampliamento delle colonie in Cisgiordania con l'esclusione di Gerusalemme Est - capitale designata di un futuro ed eventuale stato palestinese - di sinagoghe, scuole e altri edifici considerati di utilità pubblica. "Israele ha deciso un rallentamento, non un blocco" aveva detto sempre ieri il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat. "Israele – aveva aggiunto Erekat – ha inteso fare una distinzione tra Gerusalemme Est e Cisgiordania, ma è una distinzione che non ha motivo di esistere"
Sabato scorso in occasione della 'Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese', Pax Christi Italia ha promosso a Fiesole (Firenze) il Convegno “Zochrot: memorie negate, memoria condivisa”. Raneen Jeries, palestinese, cittadina d’Israele di Haifa che lavora per l’associazione israeliana Zochrot, una ong che dal 2005 si occupa di tenere viva la memoria storica palestinese in particolare quella femminile ha parlato della tragedia di popolo palestinese dal 1948 in poi, con l’espulsione di 700 mila palestinesi dalle terre fin lì da loro abitate.
E’ importante “ascoltare e dialogare con l’associazionismo pacifista israeliano” - ha detto don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, che al Convegno ha parlato del ponte internazionale di solidarietà che si terrà il prossimo 20 dicembre, dal titolo 'Christmas in Gaza: cento città per la pace'. Per l’occasione è giunto il messaggio di Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, che ha annunciato come proprio domenica 20 dicembre sarà nella Parrocchia di Gaza, per celebrare il Natale, ad un anno dalla guerra nella Striscia, durante la quale – ha scritto mons. Twal – “le nostre armi, per resistere alla rassegnazione e allo sconforto, sono state la preghiera e la comunione tra le Chiese e i cristiani di tutto il mondo”. Purtroppo, ha concluso il Patriarca latino di Gerusalemme, “dopo un anno non è certo migliorata la vita della gente a Gaza”.
Il convegno di Fiesole è proseguito con la testimonianza di Majed Abusalama che avrebbe dovuto essere presente al Convegno ma – pur con i permessi in regola – non è riuscito a lasciare la Striscia di Gaza. In collegamento telefonico, ha parlato dei progetti educativi che svolge con i giovani di
Gaza. Via cavo, sono arrivate pure testimonianze dalla zona a sud di Hebron, in Cisgiordania. Si è tenuta quindi la proiezione del film “Piazza Pulita. Memoria di un popolo oppresso che si ostina a resistere”, di don Nandino Capovilla e Piero Fontana. I numerosi contributi al Convegno di Pax Christi hanno ribadito un’unica volontà: quella di "Costruire ponti, non muri" - a cui invita la campagna promossa dal 2008 da Pax Christi.
Il mese scorso il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace con la Tavola della Pace e numerose altre associazioni ha promosso in Israele e nei Territori palestinesi l'iniziativa "Time for Responsibilities". Il documento finale inizia con l'appello: "Aprite gli occhi! Qui si sta consumando una grave tragedia umana". La delegazione ha ribadito la richiesta "di esigere l'immediata riapertura della Striscia di Gaza" e ha invitato il mondo dell'informazione "non a nascondere le ingiustizie e le sofferenze quotidiane nei Territori palestinesi".
In occasione del primo anniversario dell'attacco israeliano a Gaza, la Coalizione internazionale per la fine dell'assedio illegale promuove a Gaza il 31 dicembre la 'Gaza Freedom March' (sito in taliano), una una manifestazione nonviolenta di solidarietà per richiamare l'attenzione sulla crisi umanitaria in corso e sulla illegalità dell'assedio per chiedere alla Comunità internazionale che vi metta fine. [GB-UNIMONDO.ORG]