Il 20 novembre si celebra la Giornata Internazionale per i Diritti del Fanciullo, diciannovesimo anniversario dell'approvazione unanime, da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU, della Convenzione Internazionale sui Diritti del fanciullo entrata in vigore a livello internazionale il 2 settembre 1990, dopo la ratifica di ben 191 Stati.
Da allora i Paesi che hanno assunto questo importante impegno nei confronti dell'infanzia sono 193. Mancano ancora Stati Uniti e Somalia. La Convenzione ha rappresentato una vera e propria pietra miliare, in quanto ha indicato come il bambino debba essere considerato soggetto di diritti fondamentali e non solo oggetto di una speciale protezione nei rapporti giuridici, familiari e non. Per la prima volta, infatti, veniva data importanza agli interessi propri del fanciullo, mentre precedentemente l'accento era posto soprattutto sull'interesse dei genitori o sulla protezione dei beni dei fanciulli.
In occasione della Giornale Mondiale dell'Infanzia 31 premi Nobel per la pace - tra gli altri il Dalai Lama, Jimmy Carter, Shirin Ebadi, Aung San Suu Kyi, Wangari Maathai, Rigoberta Menchú - fanno sentire la loro voce a fianco di Save the Children: in una Lettera aperta indirizzata ai leader del mondo e fatta pervenire al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, chiedono che i governi si impegnino a garantire istruzione di qualità e scuola a milioni di bambini, contribuendo così a ridurre l'impatto delle guerre sui minori e a ricostruire la pace in Paesi colpiti o reduci da conflitti armati.