10 marzo 2010 - Cremisan: riavviata la costruzione del muro

Il muro che divide Israele dai Territori Palestinesi avanza inesorabilmente.
E ora sta per “entrare” in una delle più importanti strutture coinvolte in progetti del VIS: la Cantina di Cremisan. Non possiamo non essere preoccupati.

Da molti anni il VIS è presente in Palestina a sostegno dei Salesiani di Betlemme che offrono un’opportunità formativa e professionale ai giovani palestinesi.
I Salesiani sono presenti anche a Cremisan, dove fin dal 1885 gestiscono una cantina e producono vino. Il VIS da circa due anni sta sostenendo il progetto, rilanciando la Cantina e migliorando la qualità del vino prodotto (si veda la Campagna Territori diVini).

Cremisan si trova totalmente a sud della linea verde del 1949, confine riconosciuto a livello internazionale, quindi formalmente nel distretto di Betlemme (Palestina).
Dopo gli eventi bellici del 1967, Israele ritraccia i confini di Gerusalemme, includendo la colonia di Gilo e parte dei terreni della Casa.

Con il completamento della costruzione del muro, alla Cisgiordania sarà sottratto il 9,8% della sua superficie, ledendo i diritti della popolazione palestinese.

Purtroppo in questi giorni i bulldozer israeliani sono entrati in azione nel tratto che interessa direttamente i terreni di Cremisan.

I punti in cui stanno lavorando sono due: il primo attraversa la collina su cui sorge la parte più elevata di Beit Jala, il secondo - in questo momento dichiarato zona militare inaccessibile - sotto la colonia di Har Gilo, appena sopra la strada che porta a Cremisan. Questo secondo punto è il tratto che separerebbe Cremisan da Beit Jala, quindi dalla Palestina.

La situazione è davvero grave e non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione ed il profondo stupore per questa ingiustificata annessione le cui conseguenze sulla indispensabile mobilità lavorativa quotidiana ricadranno sui Palestinesi e su tutti coloro che stanno gestendo il progetto.

Auspichiamo che tale situazione possa rientrare il prima possibile ma soprattutto che il processo di Pace giunga presto a conclusione.