Jean-Michel Severino, Direttore esecutivo dell'Agenzia Francese per lo Sviluppo (AFD), ha presentato i risultati raggiunti nel 2009. Con un finanziamento di 6,2 miliardi di euro, l'attività dell'Agenzia ha raggiunto livelli record nell'anno, alla luce soprattutto della crisi finanziaria globale.
Come promesso nel febbraio del 2008 dal Presidente francese Sarkozy, l'aumento degli impegni rispetto al 2008 è cresciuto del 40%. Il sostegno all'Africa sub-sahariana è salito a due miliardi di euro, rispetto a 1,5 dell'anno precedente. Mediterraneo e Medio Oriente sono stati finanziati con 1,5 miliardi per supportare la crescita e la convergenza tra le economie del Nord e del Sud del Mediterraneo e per promuovere lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale al fine da ridurre i conflitti.
L'Asia e il Pacifico hanno ricevuto 1,1 miliardi di euro per aiutare a preservare i beni pubblici globali, con priorità data alla lotta ai cambiamenti climatici e alla promozione di modelli di crescita sostenibile. All'America Latina e ai Caraibi sono andati finanziamenti per 620 milioni di euro, per la promozione dei beni pubblici e il supporto alla crescita sostenibile e inclusiva.
Infine, nelle ex colonie francesi oltreoceano, l'AFD ha investito 970 milioni destinati alle autorità locali e al settore privato.
E l'Italia? Dagli ultimi dati del Development Assistance Comitee (DAC) risulta che rispetto allo scorso anno abbia diminuito del 30% l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo, passando dai 5 milioni di dollari a meno di 3 milioni e mezzo.
Di questo passo nel giro di due anni gli aiuti saranno pari a zero, d'altronde le chiacchiere già lo sono. Non ci resta che piangere e iniziare a mettere da parte un fiorino, sperando che qualcuno sia, domani, ancora disposto a chiedercelo.