1° dicembre 2010 - Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l'Aids, una data simbolica che ci ricorda come la malattia colpisca ancora duramente, a quasi trent'anni dalla sua scoperta.
I dati dell'ultimo Report on the Global Aids Epidemic, presentato da UNAIDS , il programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV e dall'OMS, indicano che il numero delle nuove infezioni è sceso del 19% rispetto al 1999. Sono, però, ancora 33.3 milioni le persone affette da HIV e, purtroppo, 2.6 milioni quelle che hanno contratto il virus nel 2009 (di cui 370 mila bambini). Nell'Africa sub-sahariana il 67% della popolazione attiva ne è affetta e il 60% sono donne. Tra le regioni più colpite nel mondo ci sono l'Asia meridionale e il Sud-est asiatico. L'Aids è un grave problema di salute pubblica anche in Europa, dove le persone contagiate sono 740 mila. In Italia il Ministero della Salute stima come dall'inizio dell'epidemia, nel 1982, a dicembre 2008 si sono registrati circa 60.500 casi di AIDS e i decessi sono stati circa 39.000. I casi di malattia conclamata sono diminuiti: si è passati dai 5.653 nel 1995 ai circa 1.300 casi del 2008.
Cifre drammatiche, contro le quali sembrava difficile lottare, ma che lasciano intravedere i primi dati in controtendenza: negli ultimi due anni, grazie alla ricerca e agli effetti prolungati della terapia antiretrovirale combinata, il numero di decessi è in diminuzione.
Riportiamo, con speranza, le parole di Ban Ki Moon, Segretario Generale delle N.U.:
Negli ultimi decenni , l'AIDS ha causato indicibili sofferenze e morte. Ma c'è un'altra storia che si è dispiegata nel corso degli anni, quella della comunità globale che si è unita con passione per intervenire e salvare vite umane. Questi sforzi stanno facendo una reale differenza in tutto il mondo. Meno persone sono state contagiate dall'HIV. Milioni di persone hanno ottenuto accesso ai trattamenti HIV. Più donne hanno oggi la possibilità di prevenire il contagio dell'HIV dei loro bambini. Le restrizioni di viaggio per le persone che convivono con l'HIV sono state abolite, e lo stigma lascia il posto - seppur lentamente - alla compassione e al riconoscimento dei diritti umani dei malati. Con impegno e solidarietà, questo movimento sta aiutando il mondo a dare una svolta nella lotta contro l'epidemia d'AIDS. Abbiamo raggiunto finalmente la prima parte del sesto Obiettivo del Millennio, bloccando e invertendo la tendenza legata alla diffusione dell'HIV. Dobbiamo continuare a tracciare un nuovo e coraggioso percorso per l'avvenire. Il nostro obiettivo comune è chiaro: fornire accesso universale alla prevenzione dell'HIV, cure, assistenza e sostegno. Dobbiamo lavorare per fornire una risposta sostenibile all'AIDS. Dopo tre decenni di crisi, siamo pronti a stabilire l'obiettivo della realizzazione dei "tre zeri", zero nuove infezioni da HIV, zero discriminazione e zero decessi per HIV. In questa giornata mondiale contro l'AIDS, impegniamoci a lavorare insieme per realizzare questa prospettiva, per tutti i popoli del mondo.