Nei giorni scorsi la vice-presidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini ha inviato una lettera aperta ai politici italiani. "Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto internazionale e umanitario" - scriveva la Morgantini. "Avrei voluto sentirvi dire ai governanti israeliani: Cessate il fuoco, cessate l'assedio a Gaza, fermate la costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l'occupazione militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite, questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle minaccie contro Israele".
Gli israeliani hanno sparato anche durante la tregua di tre ore durante la quale siamo entrati. Due bombe sono cadute a circa un chilometro dall'edificio dell'Onu in cui si trovavano i parlamentari europei". Lo ha dichiarato la vice-presidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini all'Ansa. L'eurodeputata guidava la delegazione di otto deputati europei e un senatore italiano che è riuscita ad entrare per poche ore nella Striscia di Gaza a bordo di un veicolo dell'Unrwa, l'organismo Onu per l'assistenza ai palestinesi. "Abbiamo dovuto forzare la volontà delle autorità israeliane che fino all'ultimo avevano intimato all'Unrwa di non farci passare" - ha denunciato la Morgantini.
"La parte palestinese di Rafah è semideserta, rispetto a come l'ho vista pullulare di gente in altri momenti" - ha raccontato alle agenzie la vice-presidente dell'europarlamento. Siamo stati in un rifugio e abbiamo visto donne piangere sconvolte dal dolore per la perdita dei loro figli, mariti, fratelli. Eppure hanno avuto la forza di accoglierci a braccia aperte, con bambini che ci baciavano e adulti che ci chiedevano ‘come avete fatto ad entrare? Siete stati coraggiosi'". "La nostra - ha aggiunto - è stata una visita simbolica, per poter dire al parlamento europeo che siamo stati lì e riferire quanto abbiamo visto, ma abbiamo dovuto forzare la volontà delle autorità israeliane che fino all'ultimo avevano intimato all'Unrwa di non farci passare".
La delegazione aveva predisposto per rimanere nella Striscia fino a martedì, ma gli intensi bombardamenti hanno costretto gli eurodeputati a tornare subito in Egitto. La delegazione avrebbe dovuto incontrare la popolazione palestinese di Gaza, visitare gli ospedali e i campi profughi e riferire poi in sede europea: rimarrà comunque in Egitto fino a domani, quando, rientrata a Strasburgo la delegazione informerà il Parlamento europeo della situazione attuale nella Striscia. Oltre alla capo-delegazione Luisa Morgantini e al senatore italiano Alberto Maritati (PD) vi partecipano gli eurodeputati David Hammerstein Mintz (Spagna), Hélène Flautre (Francia), Véronique de Keyser (Belgio), Miguel Portas (Portogallo), Feleknas Uca (Germania), Chris Davies (Regno Unito), Kyriacos Triantaphyllides (Cipro).
Intanto fonti di stampa palestinese riferiscono di nuove prove dell'uso di armi non convenzionali (come il fosforo bianco) da parte israeliana fornendo anche foto di vittime, spesso bambini, che presentano bruciature profonde - riporta l'agenzia Misna. Nei giorni scorsi la Misna aveva riportato la testimonianza di fonti sanitarie di Gaza che confermavano che "molte persone presentano ferite mai riscontrate prima nella Striscia". "Il personale medico straniero attivo nell'ospedale di Shifa (il maggiore della Striscia), che vanta anche esperienze in Afghanistan e in Iraq, ha detto che si tratta delle stesse ferite riscontrate in passato in questi paesi in seguito ad attacchi degli eserciti americano e inglese" - riportava la Misna aggiungendo successivamente la testimonianza del prof. Mads Gilbert, medico norvegese e membro della organizzazione umanitaria Norwac, che riferiva come l'esercito israliano sta sicuramente ‘sperimentando' sulla popolazione di Gaza nuovi ordigni chiamati Dime (Dense inerte metal explosive).