E' stato presentato ieri, giovedì 26 giugno, alle ore 12 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati il Rapporto "Obiettivi di Sviluppo perché è importante l'efficacia degli aiuti" redatto dalla Campagna del Millennio delle Nazioni Unite e dal Development Assistant Committee dell'OCSE. Consegnate ai rappresentati del Governo e del Parlamento anche le raccomandazioni della società civile italiana.
"Mai come oggi la cooperazione e' fondamentale come strumento per affrontare le sfide globali. Allo stesso tempo le difficoltà di bilancio dei donatori e gli insegnamenti che arrivano dagli errori del passano rendono urgente una riforma del modo di fare cooperazione affinché le risorse siano massimizzate e gli interventi abbiano un impatto reale sulla vita delle persone." ha dichiarato Marina Ponti, direttrice per l'Europa della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite, in apertura dei lavori moderati dalla giornalista Carmen Lasorella.
"La difficoltà dei bilanci dei Paesi donatori pone in maniera forte, accanto alla questione della quantità, il tema della qualità degli interventi, della loro sostenibilità e soprattutto della loro efficacia" ha dichiarato Ministro Frattini nel suo saluto all'iniziativa.
Particolarmente significativo il passaggio nel quale il Ministro ha sottolineato la necessità di rinnovare il sistema di cooperazione italiano: "L'architettura dell'aiuto pubblico allo sviluppo italiano, il nostro sistema di cooperazione, dovrà affrontare un processo di rinnovamento importante. E come avviene per ogni processo di riforma, per raggiungere dei risultati concreti e positivi è fondamentale non soltanto una volontà politica congiunta del Governo e del Parlamento, ma anche un dialogo costruttivo con le istituzioni internazionali e con la società civile".
E proprio 14 organizzazioni nazionali e internazionali della società civile italiana hanno inviato le proprie raccomandazioni alle istituzioni politiche in modo chiaro e puntuale: aumentare la percentuale di aiuto a programma laddove possibile allineando gli interventi alla strategia del paese in cui si interviene; slegare i prestiti concessi e l'elargizione di aiuti dalla fornitura di assistenza tecnica e servizi italiani; coordinare le missioni; valutare sistematicamente e congiuntamente l'impatto delle iniziative con il paese di cooperazione; privilegiare decision making e gestioni locali, garantendo l'unitarietà e trasparenza di tutte e iniziative di cooperazione.
Accanto agli impegni del Governo anche una forte e significativa presa di posizione della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati attraverso il messaggio della Sua Vicepresidente On. Fiamma Nirenstein, vicepresidente : "Come auspicato anche dalla Dichiarazione di Parigi del 2005, la collaborazione tra istituzioni e organizzazioni della società civile può raggiungere grandi risultati nell'adempimento degli impegni dell'Italia entro il 2015. Gli obiettivi che la Campagna del Millennio si prefigge sono di importanza primaria e possono e devono costituire una priorità nelle iniziative di questa nuova legislatura. Uno dei punti principali sollevati dal rapporto realizzato dalle 14 organizzazioni della società civile italiana sull'operato del Governo e del Parlamento per questi anni di campagna, punta il dito sugli sprechi e la mancanza di coordinamento tra le missioni dei singoli Paesi e quelle intraprese a livello internazionale, europeo per esempio."
"E' importante il messaggio consegnato oggi dalla "Campagna del Millennio delle Nazioni Unite" alla politica e alle istituzioni italiane: mettere la qualità al centro delle politiche di aiuto allo sviluppo dei paesi poveri.", dichiara l'On. Federica Mogherini, deputata del Partito Democratico, Segretario della Commissione Difesa alla Camera, a margine della presentazione del rapporto sugli obiettivi di sviluppo e sull'efficacia dell'aiuto ai paesi poveri della società civile italiana.
"E tuttavia, non bisogna nascondersi dietro l'alibi della qualità degli aiuti allo sviluppo per ridurre la quantità, senza mantenere gli impegni già presi in sede internazionale. Si tratta piuttosto di dare finalmente protagonismo ai Paesi beneficiari rispetto ai donatori, migliorando l'efficienza e l'efficacia degli aiuti, obiettivo fondamentale da raggiungere anche per scongiurare i rischi di spreco delle risorse".
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