9 dicembre 2012 - Léonard Npawenimana ha imparato i rudimenti della pelletteria a Buterere, Bujumbura nel 1998, grazie al frate Antoine di Mutoyi, che, all’epoca, gli diede i primi strumenti al fine di facilitare il suo inserimento sul mercato del lavoro.
Un progetto di sostegno alla reintegrazione sociale degli sfollati a causa della guerra organizzò poi uno scambio tra artigiani burundesi e congolesi: da Bukavu arrivarono in Burundi dei lavoratori specializzati che trasferirono il loro know-how nel settore della conceria tradizionale ai giovani di Buterere. Grazie a queste competenze, ha potuto aprire un piccolo laboratorio-scuola al centro del quartiere dove confluirono tutti gli sfollati, Kiyange.
Dieci anni più tardi, Léonard ha fondato un’associazione, Umubano Kuri Twese, « Vivere Insieme » e si è iscritto alla Camera degli Artigiani. La sua Associazione oggi da lavoro a 7 persone e fabbrica diversi prodotti in cuioio, conciati artigianalmente dal proprio laboratorio oppure con pelle di vacca, importata da Kampala, dato che è meno facile trattarla con i processi tradizionali.
Uno dei suoi problemi più grandi è la mancanza di un luogo di esposizione e vendita, oltre alla precarietà del suo luogo di lavoro e all’invisibilità rispetto al sistema di credito ufficiale; queste condizioni non gli permettono di crescere e assumere altre persone.
Per questo, la Fiera Internazionale « Jua Kali Nguvu Kazi », che si tiene al Musée Vivant di Bujumbura ed è organizzata della Confederazione delle Organizzazioni del Settore Informale dell’East African Community, la struttura sovranazionale che comprende i paesi dell’Africa dell’Est, è un’opportunità da non perdere per Léonard.
Infatti, Léonard ha beneficiato di un piccolo credito del progetto “Un pont partagé vers l’Innovation”, intervento del VIS che ha l’obiettivo di creare delle reti di formazione e di supporto efficace ai lavoratori del settore informale e cofinanziato dall’Unione Europea, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Comune di Roma.
Questo progetto ha due componenti: da un lato il sostegno all’imprenditorialità informale viene offerto dalla “Casa dell’Imprenditore” (Maison de l’Entrepreneur), gestita dall’ONG partner ADISCO, che fornisce formazione di tipo manageriale ed imprenditoriale con moduli specifici, oltre che un servizio di “sostegno e consiglio” con il quale, attraverso dei tutor sul campo, si arriva a concreti risultati di sviluppo delle Unità di Produzione Informali e delle loro Associazioni; dall’altro il supporto al miglioramento delle competenze tecniche e professionali viene curato dal Centro di Formazione Professionale Don Bosco di Buterere.
L’intero progetto gode inoltre del partenariato attivo dell’Associazione degli Imprenditori del Burundi, che facilita l’apporto del settore privato formale all’azione e soprattutto del Ministero dell’Educazione, che lo ha fatto proprio e garantisce l’istituzionalizzazione presente e futura delle attività in corso.
Molti altri artigiani come Léonard, sarti, falegnami, saldatori, imprenditori ed imprenditrici del settore agro-alimentare hanno partecipato ad un concorso volto a far emergere i prodotti più innovativi, organizzato dalla Casa dell’Imprenditore con il sostegno del VIS. I vincitori hanno beneficiato di un premio che ha consentito di fabbricare i prodotti innovativi proposti nel concorso ed uno spazio di esposizione all’interno della Fiera che permetterà di far conoscere questi prodotti al grande pubblico.