15 maggio 2015 - “Per le strade ci sono sostenitori del presidente in festa, che attendono il suo ritorno nella capitale, ma in altre zone, dopo l’appello lanciato stamattina dai leader dell’opposizione si sono cominciate a innalzare ancora barricate nel tentativo di dare di nuovo vita alle manifestazioni”. Così fonti raggiunte dalla Agenzia MISNA a Bujumbura descrivono l’atmosfera nella capitale del Burundi dove il capo di Stato Pierre Nkurunziza ha annunciato il suo ritorno dopo un tentativo di golpe ai suoi danni.
In base a notizie di stampa, Nkurunziza avrebbe già raggiunto il palazzo presidenziale. Questa mattina era segnalato in arrivo da Ngozi, suo luogo di nascita, a 140 chilometri dalla capitale. Ora c’è attesa per il discorso che il presidente dovrebbe rivolgere ai cittadini dalle frequenze della radiotelevisione nazionale.
I seguaci del capo dello Stato – proseguono le fonti della MISNA – si sono radunati nei presi del centro città, mentre l’attività dei sostenitori dell’opposizione è particolarmente visibile nell’area di Musaga. “Probabilmente – prosegue l’interlocutore della MISNA – stanno cercando di isolare il quartiere prima di ricominciare le proteste vere e proprie”. In città comunque, prosegue, “l’atmosfera è ancora più incerta” rispetto alle scorse ore “perché non si sa quale reazione possa avere ora il potere”. Di almeno tre leader del tentativo di golpe è stato annunciato l’avvenuto arresto: tra loro il numero due della ribellione, il generale Cyrille Ndayirukiye. Il capo degli insorti, generale Godefroid Nyombare, ha invece dichiarato la resa.
I fatti degli ultimi giorni e l’incertezza sul futuro, intanto, hanno spinto altre migliaia di burundesi a lasciare il paese. Il numero dei rifugiati all’estero, secondo le Nazioni Unite è di circa 105.000: 70.000 in Tanzania, 26.300 in Rwanda e 9.000 nella Repubblica Democratica del Congo, più precisamente in Sud Kivu.
fonte: Misna.org