20 settembre 2016 - Leonardo Vivian, operatore del VIS a Luena (Angola) ci racconta la storia di un piccolo fiore, tra i tanti, che cerchiamo di far sbocciare.
“L’auto slitta sulla sabbia, entra ed esce dalle buche sempre più acciaccata, ma ancora forte per schivare motociclisti pazzi che sfrecciano per la strada di terra battuta che porta al mercato Zorò, situato nella zona periferica di Luena in Angola.
Il paesaggio è desertico; una pianura enorme senza alberi senza acqua ma con una miriade di case fatte di lamiera e terra, dove riparate dal sole siedono anziane che aspettano qualcosa o qualcuno.
Arriviamo al mercato, e parcheggiamo l’auto un po’ fuori, per riuscire ad uscire senza problemi. Il mercato è il più grande della provincia ed è composto principalmente da strutture traballanti in legno e da donne sedute per terra che vendono la propria merce, che alla fine è sempre la stessa.
Scendiamo e ci dirigiamo nella zona dove si vendono patate e carbone. C’è una confusione enorme e ad ogni passo, qualcuno cerca di vendermi qualcosa - ovviamente al doppio del prezzo, per noi bianchi purtroppo è così. Il nostro interesse non è rivolto ai prodotti esposti, ma stiamo cercando una donna, stiamo cercando la madre di Mujinga.
Mujinga è un bambino di 10 anni, che vive nel centro Ana Jetu da marzo. È arrivato una mattina accompagnato dalla polizia che lo aveva trovato di notte a dormire per strada in una zona poco fuori dal centro. È arrivato al centro sporco, senza una scarpa e con lo sguardo perso nel vuoto.
Scarpe gialle, jeans puliti, maglietta rossa e golfino smanicato sopra, capelli appena tagliati. Camminiamo qualche minuto e finalmente troviamo sua mamma. Una signora sulla trentina che ne dimostra almeno cinquanta; sta vendendo patate appunto, come le altre 30 donne che sono vicine a lei e sulla schiena porta una bambina di qualche mese, sorella del nostro Mujinga.
Le consegniamo un invito per una riunione che avverrà venerdì 23 settembre nel nostro centro, dove parleremo dell’importanza di creare un ambiente familiare in casa, di amore e di accoglienza; una delle problematiche più grandi che incontriamo quando reinseriamo i ragazzi del centro nelle proprie famiglie è che mentre i ragazzi hanno intrapreso un processo di cambiamento che li ha portati da inalare benzina per strada a studiare e imparare a leggere e scrivere, molte volte le famiglie rimangono tali. La madre se ne va, il padre è un alcolizzato, non ci sono i soldi, il fratello maggiore approfitta della sorellina più piccola. In questo incontro, cercheremo di formare il più possibile le famiglie, sull’importanza di occuparsi dei propri figli, di amarli e crescerli.
Mentre la mamma riceve l’invito intorno a noi inizia a formarsi una folla, di bambini giovani e anziani. Io penso che siano curiosi di vedere cosa siamo venuti a consegnare alla signora, ma poi con la coda dell’occhio vedo che nessuno sta guardando la donna mentre ci lascia l’impronta digitale sull’invito a mò di attestato di ricevuta. Tutti stanno guardando il bambino. Mujinga sei tu? Ma è lui? Mujinga chi lui?
Sono tutti increduli. Il ragazzino che fino a 6 mesi fa bazzicava per il mercato tutto sporco, con i vestiti stracci, che trasportava sacchi di farina di 25 kg, adesso è li davanti a loro con vestiti nuovi e soprattutto con un’espressione nuova.
Mentre torniamo alla macchina la folla, ci segue e continua a guardarlo. Alcuni chiedono se anche i loro figli possono vivere nel centro; i bambini, suoi vecchi amici, lo guardano con ammirazione e invidia allo stesso tempo. “Sei felice?” gli chiede Samuel, l’assistente sociale, “Si”.
Quel si, quell’affermare di essere felice, tutte quelle persone che ammiravano il cambiamento di quel bambino sporco e con lo sguardo spento sono la ricompensa per il duro lavoro fatto. Tutte quelle persone hanno visto il risultato finale dei nostri sforzi, hanno visto il fiore già sbocciato.
Ogni giorno, al centro Ana Jetu, che accoglie ragazzi di strada della città di Luena, cerchiamo di coltivare questi fiori che sono i nostri ragazzi. Con fatica cerchiamo di rendere fertile la terra, dove loro stessi pianteranno le radici per crescere e diventare un giorno, il fiore che tutti vorrebbero avere nella propria casa”.
Articolo e foto di Leonardo Vivian, Operatore VIS a Luena (Angola)
Approfondimenti: Leggi la scheda dei progetti VIS in Angola