1 luglio 2014 - “Voglio informare pubblicamente i liberiani che la malattia è vera e sta mietendo vittime nel nostro paese”: con tono grave il presidente Ellen Johson Sirleaf si è ufficialmente pronunciato sull’epidemia dell’Ebola in atto da mesi in Liberia e nelle vicine Guinea e Sierra Leone. “Mentre vi sto parlando il virus sta portando via le vite dei nostri concittadini a Lofa, Montserrado e ora anche nella zona di Marigibi” ha aggiunto la Sirleaf, dicendosi “seriamente preoccupata” per la situazione sanitaria del paese e di tutta la regione.
Annunciando l’avvio di una “risposta transfrontaliera” per far fronte all’epidemia, nel suo intervento radiofonico la presidente liberiana ha minacciato “pene severe a carico di chi nasconde in casa o in chiesa pazienti che potrebbero aver contratto la malattia”. La Sirleaf ha assicurato che “continueremo a fare di più, prendendo tutte le misure necessarie”, invitando la popolazione a “rivolgersi alle autorità sanitarie” per esami e cure.
In base al bilancio diffuso ieri dal ministero della Sanità di Monrovia, finora la febbre emorragica da Ebola ha causato 49 vittime in Liberia, di cui 26 casi sono stati accertati con test di laboratorio. L’epidemia, manifestatasi a partire dallo scorso febbraio, continua a provocare morti in una zona geografica più estesa, con un totale, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), di 367 decessi. La scorsa settimana le autorità della Sierra Leone hanno denunciato attacchi e reazioni aggressive ai danni degli operatori sanitari da parte di alcune popolazioni che nascondono i malati.
fonte: Misna.org