La situazione di emergenza continua. Al Centro Don Bosco di Goma ai 350 bambini stabilmente accolti si sono aggiunti 896 sfollati, di cui 232 famiglie, 25 bambini non accompagnati, circa 40 ammalati.
Circa 80 gli operatori al lavoro per prestare assistenza.
"Nel Nord del Congo viviamo momenti drammatici e non ci sono numeri per poter spiegare la tragedia umanitaria. Dal 28 agosto è un crescendo: attacchi dei ribelli, i governativi allo sbando, saccheggi, violenze e migliaia di sfollati che si spostano da un centro profughi all'altro in cerca di cibo e cure". La testimonianza a Tgcom è di Giulia Pigliucci del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, che opera nel centro dei salesiani di Goma.
Negli ultimi dieci anni la regione settentrionale del Congo, ricca di materie prime, ha vissuto eventi come la guerra tra gli Hutu e i Tutsi, la pulizia etnica nel Nord, l'eruzione del vulcano Nyiragongo, le lunghe file di profughi dal vicino Rwanda e una riforma delle leggi di concessione minerarie che ha messo in ginocchio la popolazione. La città di Goma è passata in un solo decennio da 150mila e 600mila abitanti.
Al momento i ribelli tutsi del generale Laurent Nkunda si muovono per cacciare i governativi, fedeli al potere centrale del presidente Joseph Kabila. In questa situazione ci sono oltre due milioni di sfollati che non hanno aiuti e si spostano in cerca di cibo, acqua, medicine e per scappare alle violenze della guerra.
La redazione di Tgcom ha raggiunto Giulia sul cellulare in Congo, per descrivere cosa sta succedendo in queste ore nel martoriato paese africano. "La situazione si è aggravata per via dell'ultimo attacco dei ribelli ai governativi e con il conseguente sbandamento di questi ultimi che, si dice, siano anche responsabili dei saccheggi e delle violenze degli ultimi giorni". Ovviamente, in una situazione così confusa, la cittadinanza è il bersaglio di miliziani, militari e banditi.
"In questi giorni vediamo gli sfollati, che camminano in strada con le poche cose che possiedono, spostarsi da un centro umanitario all'altro nella speranza di tornare nelle loro case. Nel centro salesiano dove mi trovo un migliaio di persone è stato accolto. In questa stagione la temperatura è ancora molto calda di giorno, ma la notte precipita anche sotto i 15 gradi: dormire per strada o in sistemazioni di fortuna può essere fatale per i bambini."
"Le persone che raggiungono il centro salesiano riescono ad avere accesso a cibo, acqua e medicine. Gestiamo l'emergenza mentre i nostri 1.800 bambini continuano a frequentare la scuola. Riusciamo a tenerli lontani il dramma che viviamo e farli continuare a studiare", ci racconta Giulia Pigliucci del Vis.
"A Goma c'è gente che sta scappando. E' in corso un tentativo disperato di sopravvivenza: i prezzi in città sono arrivati alle stelle. Gli aiuti umanitari sono necessari, perché qui la gente non ha più nulla. E il domani non sarà migliore, visto che il rischio di epidemie è alto. Sono già segnalati casi di colera", ci spiega Giulia.
Una soluzione all'orizzonte non c'è ancora. "Bisogna arrivare a una soluzione pacifica... Ma intanto l'emergenza colpisce la popolazione. Ci sono bambini arruolati e che diventano soldati, migliaia di bambine violentate. E mancano cibo e medicine", conclude Giulia Pigliucci del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (www.volint.it)
(Fonte: TGCOM)