Ogni minuto una donna nel mondo muore per cause legate alla gravidanza e al
parto; dal 1990 ad oggi non ci sono stati progressi significativi nella
riduzione della mortalità materna. Ogni giorno circa 29mila bambini muoiono
prima di aver compiuto i cinque anni, nella stragrande maggioranza dei casi
per cause facili da prevenire. Ogni anno la tubercolosi, l'Hiv/Aids e la
malaria uccidono oltre cinque milioni di persone, con un costo di milioni di
dollari per le economie di paesi già poverissimi.
Sono i dati salienti del Rapporto "2010: Conto alla Rovescia per gli
Obiettivi di sviluppo del Millennio per la salute" (in .pdf), il IV
rapporto stilato da 'Azione per la salute globale', network europeo di Ong
impegnato nella tutela della salute e dei diritti umani, che è stato
presentato ieri a Roma da Aidos e Cestas. "A 5 anni dallo scadere del
termine fissato per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio (MdG),
mentre i governanti dei paesi industrializzati continuano a dichiarare che
la lotta contro la povertà è la priorità, i fatti raccontano tutta
un'altra storia" - denunciano le associazioni :
"Azione per la salute globale chiede il rispetto delle promesse fatte e
chiede di destinare lo 0,1 per cento del PIL in azioni finalizzate al
miglioramento delle condizioni di salute nei Paesi in via di Sviluppo" -
sottolinea il network di Ong. "L'Italia e gli altri paesi europei devono
concentrare i propri sforzi su 3 aree di intervento prioritarie attraverso
le quali è possibile interrompere il circolo vizioso di povertà e malattia
nei paesi in via di sviluppo: accesso gratuito per i più poveri
all'assistenza sanitaria, e in particolare ai servizi per la salute
materna e infantile, potenziamento delle risorse umane impiegate in sanità
e coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali".
La conferenza di presentanzione del rapporto ha voluto essere
un'opportunità di dialogo e di confronto tra le istituzioni e la società
civile in vista del Vertice Onu sugli Obiettivi del Millennio in programma a
settembre a New York durante il quale i leader mondiali decideranno il
prossimo piano di azione. "Non sono favole: i governi europei hanno davvero
la possibilità di interrompere il circolo vizioso di povertà e malattia in
cui i paesi in via di sviluppo sono imprigionati. Ma il summit di revisione
degli MDG è l'ultima occasione che hanno per confermare il loro ruolo
guida in questo campo" denuncia Azione per la salute globale" - hanno
sottolineato le Ong.
Come ha evidenziati il recente rapporto del Development Assistance Committee
(DAC) dell'OCSE, i paesi europei nel loro insieme sono i principali donatori
mondiali per quanto riguarda gli aiuti pubblici (Aps) ai Paesi del Sud del
mondo, ma sono ancora lontani per la percentuale destinata alla salute.
Nessun donatore europeo raggiunge l'obiettivo minimo fissato
dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e neppure vi si avvicina
lontanamente. Nella graduatoria dei paesi donatori è la Gran Bretagna ad
avvicinarsi maggiormente all'obiettivo, con lo 0,058% del Pil, mentre
l'Italia è la più lontana, con lo 0,025%.
"La spesa globale che sarebbe necessaria al raggiungimento degli Obiettivi
del MIllennio non è affatto ambiziosa: non si tratta di reperire l'1% del
Prodotto Interno Lordo, ma soltanto un decimo di questo 1% - evidenzia il
rapporto. Dunque, a fronte di somme relativamente piccole, i guadagni che se
ne potrebbero ricavare sono enormi, sia in termini di vite salvate che di
crescita economica". [GB]
(Fonte: Unimondo.org)