Si celebra, oggi, in tutto il mondo la giornata mondiale per la diversità biologica (IBD). Il Tema della biodiversità sarà al centro in questi giorni della nona Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sulla biodiversità in programma per due settimane a Bonn. Presenti i delegati di 200 paesi.
Obiettivo della conferenza, trovare i mezzi per assicurare la sopravvivenza della biodiversità globale, la protezione della flora e della fauna e delle risorse alimentari di fronte ai cambiamenti climatici e all'inquinamento.
Il termine "biodiversità" indica la diversità di tutte le forme di vita sulla terra, sia animali che vegetali, visibili e invisibili. La diversità biologica (biodiversità) - frutto di una evoluzione di più di tremiliardi di anni - è essenziale per conservare la vita sulla terra e l'umanità ha il dovere morale di preservarla per le generazioni future. Sarebbe impossibile, infatti, recuperare o ricostruire una specie scomparsa.
I firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) in occasione del Vertice della Terra di Johannesburg, nel 2002, avevano fissato l'obiettivo di arrestare le perdite di biodiversità entro il 2010. Ma tutto sembra restare nel limbo delle buone intenzioni. Qualsiasi sia l'ambito della Biodiversità è molto importante il ruolo svolto da tutte le comunità locali e dei popoli autoctoni.
Come rallentare le deforestazioni crescenti, gli inquinamenti ambientali, le pratiche intensive di produzione di animali e vegetali, l'urbanizzazione eccessiva e la crescita incontrollata della popolazione mondiale? Come intervenire sulle principali cause che ledono la sopravvivenza della biodiversità? Come far si che siano le stesse comunità locali a gestire in modo conservativo e produttivo il loro ambiente?
Il Vis prova ad affrontare da anni questo complesso problema. Valorizzare le enormi ricchezze che la foresta amazzonica offre, questo lo scopo della scuola di formazione alla biodiversità avviata a Macas, nell'Oriente Equadoriano.