17 Novembre: siglato in Congo l’accordo del cessate il fuoco

ll generale ribelle Laurent Nkunda, a capo dei guerriglieri tutsi che da settimane si scontrano con le truppe regolari congolesi, ha accettato il cessate il fuoco e l'apertura di un corridoio umanitario nel Nord Kivu, come proposto dall'inviato dell'Onu ed ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo.

L'ex presidente nigeriano Obasanjo ha annunciato che Nkunda è favorevole alla formazione di un "comitato tripartitico", che sarà formato da un rappresentante del Cndp (ribelli del Congresso nazionale per la difesa del popolo), da un membro del governo e da un terzo membro: "Ho pensato che potrebbe essere la Monuc (la Missione delle Nazioni Unite in Rdc), ma Nkunda ha avuto un'obiezione rispetto alla Monuc in quanto istituzione". Il capo dei ribelli, tuttavia, non ha "sollevato alcuna contrarietà contro un individuo" della Monuc, secondo Obasanjo. "Nkunda ha ribadito di credere in un cessate il fuoco applicato e rispettato dalle due parti".

Intanto continuano gli scontri in Congo tra i ribelli di Laurent Nkunda e le forze governative a sud della località strategica di Kanyabayonga, nel Nord Kivu.
Mentre al Centro Don Bosco di Ngangi continuano ad arrivare sfollati dai villaggi vicini ed il numero è arrivato a più di 1500 sfollati, oltre ai 350 bambini orfani residenti al Centro.
I casi di colera sono aumentati con l'arrivo di nuovi sfollati e il numero è arrivato a 64.

Padre Mario, Gavin, Monica, Sara, Cloè continuano a resistere, a non mollare, per non abbandonare queste persone bisognose, e chiedono a tutti noi di non abbandonarli. Gli sfollati di Goma hanno bisogno di tutto l'essenziale per sopravvivere (cibo, acqua, vestiti, medicine) e aspettano il contributo di ciascuno di noi.

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