30 maggio 2012 - Dopo il successo della prima tappa romana a Palazzo Valentini, 100 click 4 Change - la mostra di Shoot4Change a cura di pianoBI - si sposta a Reggio Emilia nell’ambito del Festival della Fotografia Europea. Il VIS tra i partner dell'esibizione fotografica.
Ancora una volta protagonisti gli scatti più significativi del network internazionale di fotografi volontari no profit nato su iniziativa di Antonio Amendola per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi sociali del nostro tempo, documentando i fatti, orrendi o meravigliosi, che avvengono nei luoghi dimenticati del mondo, attraverso i volti e le storie di chi li vive.
Presenza d’eccezione Alfons Rodriguez, con i suoi reportage sulla Bosnia post-bellica già premiati in Spagna al Godò de Periodismo e al Festival de Reportage Social y Solidario.
Grazie a letture portfolio e ad eventi collaterali con gli stessi fotografi, il pubblico avrà anche l’occasione di entrare dal vivo nel mondo di Shoot4Change e di capirne da vicino le ragioni del successo.
Per andare incontro al pubblico giovane, la mostra di Shoot4Change sarà inoltre visitabile anche di notte fino alle ore 24. La riflessione sul tema della "comunità" proposta dal Festival ha permesso stavolta al racconto fotografico di persone, luoghi e fatti di dedicarsi anche allo sport, grazie ai reportage realizzati in collaborazione con UISP – Unione Italiana Sport Per tutti. Come quelli in Congo e in Senegal o in occasione dei Mondiali Antirazzisti, ogni anno in Italia.
Oltre allo sport, dai volti dei sopravvissuti al massacro di Srebrenica ritratti dal pluripremiato Alfons Rodriguez, si arriva in Sicilia dove la macchina fotografica riprende i momenti di vita quotidiana di un campo profughi in cui la vita sembra essersi fermata a vent'anni fa.
Ci sono poi gli sguardi drammatici e lirici della città dei morti, il cimitero monumentale scelto dagli abitanti più poveri del Cairo come sede della propria comunità; o le esperienze di integrazione e rinascita nelle baraccopoli di Mumbai attraverso l'arte come elemento di partecipazione. E ancora tante altre storie di comunità che lottano per una cittadinanza negata, come accade in Bangladesh, o che perdono la propria identità originaria contaminandosi con la civiltà occidentale nel caso degli aborigeni cambogiani che bruciano le loro foreste per fare spazio a piantagioni di caucciù e patata dolce.
Dopo Roma e Reggio Emilia prossime mostre di Shoot4Change saranno a New York a luglio e nuovamente Roma a dicembre, con l’idea di raccontare le storie invisibili proposte man mano da tutti i fotografi del network.