Presentato il primo Rapporto ASviS a Montecitorio

28 Settembre 2016 - Oggi mercoledì 28 Settembre alle 10 è stato presentato il primo Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) di cui il VIS fa parte.

Interviene Nico Lotta, Presidente VIS: “Abbiamo scelto di partecipare all'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile perché siamo convinti che solo un approccio globale e coerente da parte di Istituzioni, Organismi politici, ONG ed operatori di settore possa davvero invertire la situazione attuale partendo da una presa di coscienza comune, dal dialogo e dallo scambio di idee. L'Agenda 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono traguardi tangibili che pongono l'attenzione sulla necessità di un'azione immediata e comune. Il VIS opera da molti anni in Italia e all'estero, consapevole che la scelta di mettersi a servizio delle persone più svantaggiate e vulnerabili e di promuovere e proteggere i diritti dei bambini, delle bambinee dei giovani nel mondo sia una grande responsabilità. Educare alla sostenibilità e promuoverla, non solo in Italia ma anche in paesi del sud del mondo, è un impegno che siamo certi possa condurre a quel mondo possibile, cuore della nostra mission. In tale senso, è di questi giorni un documento realizzato anche dal VIS in cui tutte le organizzazioni della Famiglia Salesiana assumono l’impegno a sostenere la realizzazione del SDG 4 sulla educazione”.

rapporto asvis

Il Rapporto ASviS, che è stato realizzato con la collaborazione dei suoi 130 aderenti e che costituisce sicuramente un impegno importante della società civile italiana a favore dell’Agenda Globale 2030 dell’ONU ed ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, presenta un primo quadro della situazione italiana rispetto agli impegni sottoscritti dalle Nazioni Unite esattamente un anno fa. Il Rapporto formula, inoltre, raccomandazioni alle istituzioni politiche e agli altri attori della società italiana per disegnare la Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile.

La presentazione, preceduta dall’intervento di Sandro Gozi  Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata lo spunto di dibattito per una tavola rotonda alla quale hanno partecipato esperti e rappresentanti del mondo politico ed istituzionale.

Quali sono i punti di forza e gli ambiti in cui bisogna intervenire urgentemente per mettere l’Italia sul sentiero della sostenibilità economica, sociale e ambientale? Quali le proposte per disegnare e realizzare questo processo?

“Si diffonde e si rafforza la convinzione che è necessario intraprendere, in tempi rapidi e in modo determinato, strade nuove per lo sviluppo, sia a livello globale che nazionale, in grado di tenere insieme, in modo virtuoso, crescita economica, diritti sociali e tutela dell’ambiente naturale. Ormai non ci sono alternative; è in gioco la stessa sopravvivenza del Pianeta, non solo dal punto di vista ecologico ma, soprattutto, la sua tenuta sociale, civile e democratica. L’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, approvati esattamente un anno fa dai 193 Paesi aderenti alle Nazioni Unite, corrispondono proprio a questa esigenza: cambiare paradigma dello sviluppo per dare un futuro – prima di tutto pacifico - al mondo. È un compito immane, al quale non possiamo sottrarci se abbiamo a cuore il destino nostro e quello delle generazioni che verranno. Vale a livello globale, come in ciascun paese. E vale, naturalmente, per l’Italia”. Introduce così il Rapporto ASviS 2016 Pierluigi Stefanini, Presidente dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

17 obiettivi di sostenibilità

Tra i temi dibattuti, argomento al centro dell'attenzione mediatica in questi giorni (si veda Migration Compact, Africa Act per citare due esempi) è stato quello relativo alla Cooperazione Internazionale, al ruolo che il Governo italiano, le ONG e gli investitori privati possono o dovrebbero avere e a come queste azioni debbano essere regolamentate.

Commenta a tal proposito Nico Lotta: “E’ indubbia la necessità di sostenere i paesi in via di sviluppo, partendo in primis dall'educazione intesa in senso ampio ed indirizzata anche ad operatori di settore, cooperanti e volontari; quindi cooperando in modo sinergico nelle attività e nei programmi relativi all’acqua e ai servizi igienico-sanitari; allo sviluppo urbano, a partire dall'edilizia sostenibile e resiliente; alla formazione, anche professionale; al supporto all'imprenditoria locale, come ad esempio il VIS sta facendo in Ghana con progetti di agricoltura biodinamica, o ancora in Etiopia avviando piccole imprese di agri-allevamento. Tuttavia è necessaria una precisa e, a mio avviso, più chiara regolamentazione e policy per tutti i soggetti e soprattutto per tutte quelle aziende private che, con finalità di lucro, scelgono di investire nei Paesi emergenti. Come spiega il Rapporto ASviS deve essere attuato l’obbligo, per i soggetti con finalità di lucro, di stipulare con i destinatari dell’intervento, comuni codici di comportamento etico, trasparenza, concorrenzialità e responsabilità sociale, in altre parole rendere concreta ed effettiva la promozione e protezione dei diritti umani insita nella stessa esistenza dell’Agenda 2030 ONU e dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Approfondimenti:

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