CORTE SUPREMA ISRAELIANA DICE NO AL MURO NELLA VALLE DI CREMISAN. IL COMMENTO DI NICO LOTTA, PRESIDENTE DEL VIS

3 aprile 2015 - Il nostro comunicato a riguardo della sentenza definitiva sul Muro di Cremisan emessa ieri dalla Corte Suprema Israeliana.

Comunicato Stampa

CORTE SUPREMA ISRAELIANA DICE NO AL MURO NELLA VALLE DI CREMISAN.

IL COMMENTO DI NICO LOTTA, PRESIDENTE DEL VIS

3 aprile 2015 - Ieri la Corte Suprema Israeliana ha emesso la sentenza definitiva sul Muro di Cremisan rigettando il percorso del muro proposto da Esercito e Ministero della Difesa Israeliani e di fatto ammettendo il ricorso delle Suore di Cremisan e degli abitanti di Beit Jala.

La Corte ha chiesto alle autorità militare israeliana di considerare altre alternative meno dannose per la popolazione locale e per i monasteri siti nella valle. La Corte ha confermato che il percorso suggerito dalla Difesa israeliana non è l’unica alternativa in grado di assicurare la sicurezza e di provocare meno danni possibili. Le autorità militari dovranno quindi considerare percorsi del muro alternativi che siano meno dannosi per la popolazione e per i Monasteri e in ogni caso dovranno emettere un nuovo ordine militare contenente la decisione di costruire con relativo nuovo percorso. I Giudici hanno inoltre ricordato che tale ordine militare potrebbe comunque essere impugnato dalla popolazione interessata dal provvedimento.

Nico Lotta, presidente del VIS, commenta così la decisione della Corte: “Questa sentenza fa tornare la giustizia sulla valle di Cremisan e ferma la costruzione di un muro che avrebbe confiscato ingiustamente una vasta area di terre di proprietà delle famiglie di Beit Jala e delle comunità salesiane di Cremisan. Aspettavamo con ansia che la Corte si pronunciasse e abbiamo sempre nutrito la speranza che la giustizia fermasse la costruzione del muro di separazione. Il muro non risolve i problemi di sicurezza israeliani e viola i diritti degli abitanti della zona, primi fra tutti quello dell’accesso alla terra e della liberta di movimento.”

ll VIS è presente in Palestina dal 1986 e, al fianco delle locali comunità salesiane, si è occupato principalmente di educazione a beneficio dei giovani palestinesi. Dal 2008 realizza a Cremisan il progetto “Territori DiVini” di rilancio della azienda vitivinicola omonima  con l’obiettivo di creare un reddito da reinvestire nelle opere educative Salesiane in Palestina e di generare posti di lavoro e know how a vantaggio della popolazione locale. Il progetto è accompagnato da una attività di ricerca sui vitigni autoctoni palestinesi e di promozione dell’agrobiodiversità in collaborazione con l’Università di Trento e l’Università di Hebron.

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