30 aprile 2014 - In questo primo mese di attività del progetto “Bukë, Kripë e Zemër. Cibo, Tradizione e Cultura: processi di co-sviluppo in aree marginali del nord e sud dell’Albania”, lo staff del VIS si è dedicato soprattutto a quelle attività considerate “preparatorie”, che risolvono cioè alcuni aspetti pratici e burocratici che vanno definiti prima dell’inizio effettivo delle attività sul campo.
Nel nostro caso si è trattato soprattutto di preparare gli uffici, prendere i contatti con le associazioni e le persone che in diversi modi saranno coinvolte nel progetto, specialmente nella realizzazione dei progetti comunitari e nell’erogazione del microcredito.
Si è presentata inoltre l’occasione importante e inaspettata, di stringere una nuova collaborazione con il Qendra Kombetare e Panaireve (Centro Nazionale per le Fiere in Albania), che si sta impegnando nella valorizzazione delle piccole realtà imprenditoriali albanesi sia all’interno del paese che all’estero. Sono infatti venuti a conoscenza dell’impegno di VIS e Cesvi verso i produttori delle aree rurali e della loro collaborazione con Slow Food, felici di poter includere nel programma delle fiere per il 2014 anche i gruppi che saranno coinvolti nel nuovo progetto appena iniziato. Questo contributo sarà importante per la visibilità dei produttori e dei luoghi, ma anche per cominciare ad abbattere quei pregiudizi che spesso caratterizzano i rapporti tra popolazione rurale e urbana, creando una maggiore coesione ed una via comune nello sviluppo delle piccole e medie imprese albanesi.
Su iniziativa della Cooperazione Italiana in Albania, si è inoltre svolto presso l’Hotel Tirana International l’evento “Società civile e Cooperazione italiana in Albania – Nuovi progetti 2014. Sviluppo territoriale, Inclusione sociale e Formazione professionale”. L’idea era quella di presentare e “inaugurare” ufficialmente i progetti che nel 2014 inizieranno con il contributo del Ministero degli Affari Esteri italiano, e dare quindi visibilità all’impegno dell’Italia in Albania e al lavoro delle ONG, che nei prossimi tre anni saranno coinvolte in attività che spaziano dall’inclusione dei bimbi con disabilità nelle scuole (Save the Children), alla formazione professionale (ENGIM Internazionale) e allo sviluppo territoriale (VIS e Cesvi).
Ogni progetto è stato presentato dai capi progetto delle varie organizzazioni, aiutati e completati dal contributo degli altri attori inclusi nei diversi programmi. Per quanto riguarda “Bukë, Kripë e Zemër”, la presentazione è stata articolata ma coinvolgente e condivisa, rispecchiando quindi lo spirito che si cela dietro ad un progetto nato come consortile e che si propone il costante utilizzo di un approccio integrato. Hanno infatti partecipato, oltre a Pier Paolo Ambrosi in qualità di capo progetto, i sindaci di Permet e Shkrel, le due partner locali, presentando i propri territori e sottolineando le aspettative future e i risultati attesi grazie alla collaborazione con VIS e Cesvi.
E’ stato poi il turno di Fondi BESA, l’istituzione di microcredito che si occuperà di coordinare tutta quella parte di attività legata al credito e che risulta essere all’avanguardia per le zone rurali, dove spesso la mancanza di collaterali è stata un freno per l’inclusione finanziaria degli abitanti. Fondi BESA ha inoltre sostenuto finanziariamente l’intera spesa della giornata. A chiudere c’è stato l’intervento di Altin Prenga, responsabile del Convivium di Slow Food di Fishta, sull’importanza della valorizzazione del territorio, con i suoi luoghi, la sua gente ed i suoi sapori specifici che meritano essere riscoperti e sostenuti.
Da ogni intervento è emerso come, prima di ogni programmazione e attività, l’idea principale rimandi alla centralità della persona e al suo benessere sociale ed economico, legato indissolubilmente al territorio e a tutti gli aspetti che lo rendono accogliente e apprezzato da chi vi abita.
I veri protagonisti dell’evento sono stati e saranno quindi gli abitanti dei comuni coinvolti, nonostante la copiosa presenza delle autorità sia italiane che albanesi, fra cui S.E. Massimo Gaiani, Ambasciatore della Repubblica d’Italia in Albania e S.E Niko Peleshi, Vice Primo Ministro del Governo albanese.
Il prossimo passo sarà, infatti, quello di organizzare una giornata di apertura ufficiale in loco, per ampliare la partecipazione della comunità e porre l’accento sull’importanza del suo contributo per la buona riuscita del progetto.
Anna Carboni
Volontaria Internazionale VIS in Albania