VIS in Albania: Bukë, Kripë e Zemër (Cibo, Tradizione e Cultura). Al via il progetto.

19 marzo 2014 - Lo staff è pronto, i documenti più importanti firmati e consegnati e lo spirito elettrizzato per i tre anni che con oggi ufficialmente si aprono e danno il via al progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e implementato da VIS insieme a CESVI. “Bukë, Kripë e Zemër – Cibo, Tradizione e Cultura: processi di co-sviluppo in aree marginali del nord e sud dell’Albania attraverso la valorizzazione dei saperi e dei prodotti tradizionali bio-mediterranei” è il titolo del progetto che ben rappresenta gli obiettivi e le speranze racchiuse in esso e la passione coinvolta sia nella sua ideazione che nelle attività in fase di preparazione.

VIS e CESVI sono entrambe organizzazioni che hanno alle proprie spalle una consolidata esperienza nell’ambito dello sviluppo rurale di aree quali il distretto di Malesi e Madhe e Permet, estremo Nord ed estremo Sud del paese. La loro stretta collaborazione con le autorità locali risulta essere un punto di forza nell’attuazione di un approccio olistico e integrato per affrontare il tema della povertà e della disoccupazione attraverso il corretto sfruttamento delle risorse locali agro-alimentari e turistico-ambientali e il diretto coinvolgimento dei beneficiari. Il progetto include inoltre il miglioramento delle condizioni di accesso alle risorse finanziarie da parte dei beneficiari, la diversificazione e il rafforzamento delle attività produttive, il miglioramento delle competenze professionali di produttori locali ed erogatori di servizi turistici e la creazione di una rete di comunicazione e scambio tra le comunità locali.

Valorizzare le potenzialità turistiche, culturali e gastronomiche di questi due distretti non significa soltanto migliorare le loro condizioni economiche, ma soprattutto rafforzare la consapevolezza da parte dei loro abitanti della bellezza di cui dispongono e di tradizioni secolari che meritano il rispetto e l’apprezzamento del resto dell’Albania e dell’Europa.

Specie ai giovani è dato ora il compito di credere nel proprio paese, non lasciandosi ingannare da quell’Eldorado fittizio che i media promettono una volta emigrati dall’Albania, ma apprezzando la genuinità e ricchezza data da paesaggi incontaminati, cibo fresco e comunità accoglienti. Certo la strada da percorrere non sarà priva di salite e magari anche qualche ruzzolone, ma come quando si cammina in montagna, l’aspra fatica del cammino viene ripagata dalla gioia della cima e dalla freschezza dell’altezza, dove lo sguardo può volgersi la futuro senza muri ad interromperlo.

Anna Carboni

Volontaria Internazionale VIS in Albania