Tirocinanti in Bolivia, l'esperienza di Sofia ed Elena per l'educazione ai diritti umani

29 Settembre 2016 - Sofia ed Elena sono due studentesse dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e stanno svolgendo un tirocinio con il VIS. In questo momento si trovano in Bolivia e si occupano di dare supporto ad un progetto che il VIS sta realizzando a Kami per l'educazione ai diritti umani. Ecco la loro esperienza. Grazie ragazze!

Ad un italiano all’estero si pone sempre lo stesso dilemma: troverò un bar che mi offra un buon caffè? Dopo neanche una settimana di disperate ricerche avevamo capito di non avere più speranze. Dovevamo accettare il fatto che avremmo passato due mesi senza quel profumo di caffè alla mattina.

Chi mai avrebbe pensato, però, che in un paesino a 4200 metri di quota, sei ore di distanza dalla città, di cui due percorse su una strada sterrata in mezzo alle Ande, avremmo trovato il migliore caffè di tutta la Bolivia?! In una casetta costruita sulla montagna, il buon padre Serafino, salesiano originario di Cuneo, ci ha fatte sentire a casa più che mai.

Grazie a questa carica amara, l’altitudine e l’inaspettato freddo boliviano si sentivano di meno e così abbiamo cominciato ad esplorare questa nuova realtà.

Kami è un paese costruito tra le montagne, composta da una popolazione di minatori e contadini con basse aspettative di vita, che nasconde un enorme progetto di sviluppo comunitario. Da trent’anni infatti, la collaborazione tra associazioni no profit e interventi spontanei di singoli volontari ha permesso la realizzazione di numerosi progetti volti a rendere questa piccola realtà auto sostenibile.

Le iniziative variano da progetti sanitari per la costruzione di un ospedale e la costituzione di una mutua, a quello per la fornitura di acqua potabile nelle case, di riqualificazione delle strade, per poi proseguire al progetto minerario, alla costruzione di una cooperativa che fabbrica maglie; qui abbiamo inoltre trovato una falegnameria, un piano di rimboscamento, un panificio per le scuole e un convitto che potesse permettere di proseguire gli studi in Kami ai ragazzi che – causa le distanze - dalle campagne non avrebbero modo di fare la spola giornaliera tra casa e scuola. Compiere questi progetti implica disporre di tanta energia da parte dei volontari, ma anche di adeguati mezzi per poterli sviluppare. In ragione di ciò il lavoro da svolgere è ancora tanto. Sono tuttora in corso il progetto scuola (primo campo d’intervento delle missioni), il progetto agricoltura (per proporre un’alternativa all’attività mineraria) e il progetto della centrale idroelettrica.

La nostra presenza a Kami era legata ad un progetto VIS che si inseriva nell’ambito scolastico di “ragazzi leader” per l’educazione ai diritti umani.

L’obiettivo del progetto è quello di formare un gruppo di ragazzi al grande concetto di leadership, valorizzando il carisma e la vitalità presente in ognuno e trasmettendo loro i valori necessari per poter essere un buon cittadino del mondo. Inoltre, essendo questo un progetto VIS e della Rete “Scuole Popolari di Don Bosco”, non manca la parte di educazione ai valori di un buon cristiano e onesto cittadino. La leadership viene comunicata come un onore per loro, ma anche un impegno verso chi ne ha bisogno, facendo leva sulle situazioni che quotidianamente si presentano nelle scuole.

Ed è stato qui che l’obiettivo del progetto si è intrecciato con il nostro obiettivo di volontari internazionali e con le attività che stiamo realizzando a Cochabamba aiutando i “leader” a realizzare progetti per un reale esercizio dei diritti umani all’interno delle loro scuole.

L’educazione ai diritti umani in una realtà di estrema povertà come quella che abbiamo appena descritto, potrebbe apparire secondaria. Tuttavia, ciò che si è trasmesso ai ragazzi è l’importanza della formazione dell’individuo in quanto essere umano, che gode di diritti e responsabilità.

I diritti umani non si possono semplicemente imporre. Ai diritti umani si educa, vengono trasmessi e si apprendono per dare spazio ad una comprensione reciproca, di dialogo, di rielaborazione personale in funzione degli altri, una formazione individuale, volta ad un miglioramento per la comunità intera”.

Sofia Pesce – Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, Charity Work Program c/o VIS in Bolivia

Elena Bongiovanni – Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, Charity Work Program c/o VIS in Bolivia