L'epidemia di coronavirus si è diffusa ovunque, ma in alcune aree del pianeta il suo impatto è ancora più devastante che in Europa, a causa della fragilità dei contesti economico-sanitari.
I nostri operatori di sviluppo hanno scelto di restare nei Paesi in cui operiamo per rimanere accanto a chi ha bisogno e per cercare di frenare l’avanzata del Covid-19.
Con resto@ttivo nel mondo vogliamo dare loro voce affinché possano raccontare in prima persona cosa stanno facendo.
In Senegal e in Ghana stiamo portando avanti campagne di sensibilizzazione e informazione nelle aree rurali con l’obbiettivo di diffondere buone pratiche igienico sanitarie e distribuire dispositivi di protezione individuale.
In Repubblica Democratica del Congo vogliamo donare un sussidiario alle bambine e ai bambini che non possono andare a scuola a e non hanno la possibilità di avere la didattica online. Stiamo distribuendo mascherine alle fasce di popolazioni più fragili, come donne incinte, persone anziane e disabili. Inoltre, ci prendiamo cura dei ragazzi in situazione di strada che durante la pandemia sono ancora più esposti al rischio di violenza, povertà e contagio.
In Etiopia stiamo accogliendo i ragazzi in situazione di strada che a causa del lockdown sono ancora più vulnerabili e abbandonati. A Bosco Children diamo loro una casa, cibo ed educazione.
In Bolivia il VIS ha effettuato un monitoraggio delle famiglie in situazione di vulnerabilità e con le quali da alcuni mesi si stava già lavorando per reintegrare il loro bambino accolto presso un centro per minori. Questi nuclei si sono trovati in situazione di indigenza alimentare. Il VIS sta riorientando il progetto di ricongiungimento familare in una azione di aiuto umanitario con distribuzione di pacchi alimentari.
Ad Haiti abbiamo proseguito nei progetti di educazione e formazione professionale attivando alcuni corsi online e cercando di seguire i ragazzi anche a distanza. Inoltre, stiamo distribuendo alcuni dispositivi per il lavaggio delle mani che permettono l’igienizzazione senza toccare il rubinetto.
In Palestina stiamo aiutando due ospedali attraverso la fornitura di mascherine e gel per le mani.
Le persone che stiamo aiutando erano già in situazioni difficili anche prima che arrivasse il coronavirus. In questo periodo complesso per tutti noi, loro sono state colpite ancora più duramente.