I Salesiani di Don Bosco, presenti nel paese dal 1934 sono radicati su tutto il territorio Haitiano (9 opere in tutto il Paese) e l'ampiezza delle aree e delle tipologie del loro intervento, hanno fatto dei salesiani, sin dalle primissime fasi, un partner privilegiato.
Grazie ai Salesiani e alla presenza pregressa del VIS nella Repubblica Dominicana, il VIS è riuscito ad avere non solo una base logistica per poter operare nelle prime fasi dell'intervento e di assessment, ma anche ad entrare rapidamente in contatto con tutti gli attori coinvolti nel dare una risposta al disastro, nonché con le popolazioni colpite dall'evento, apprendendo pertanto direttamente da loro i bisogni più urgenti.
Il VIS ha privilegiato un approccio condiviso e partecipativo con tutti gli attori presenti sul campo cercando di favorire un coordinamento e una condivisione di informazioni non solo all'interno delle organizzazioni di AGIRE, ma anche con tutte quelle realtà che per tipologia e/o area di intervento fossero risultate affini al VIS. Sono stati infine consultati e coinvolti a vario titolo anche le istituzioni nazionali e internazionali, gli enti e le autorità locali di competenza per area settoriale e/o territorio, nonché tutti gli attori italiani coinvolti nell'emergenza, dal Dipartimento della Protezione Civile Italiana, al genio militare italiano presente in missione ad Haiti.
L'analisi dei bisogni effettuata subito dopo l'evento ha evidenziato una situazione gravissima e molto complessa. La vastità dell'impatto del disastro sulla popolazione, così come sul Governo e su tutte quelle forze che operavano nel settore sanitario, educativo e sociale, ha reso ancora più difficile realizzare una risposta rapida ed efficace.
I bisogni immediatamente rilevati, pertanto, sono stati quelli legati alle cure da prestare ai sopravvissuti e al soccorso delle persone ancora intrappolate sotto le macerie.
Le successive fasi di assessment hanno, inoltre, delineato tre aree di intervento: