News dal campo

  • 02 dicembre 2015 - Droga, sfruttamento, isolamento, abbandono. Si può cambiare vita in Angola? La storia di Dongala ci mostra che è possibile.. e ci auguriamo che il suo esempio contagi i giovani coinvolti nel programma “La Strada per la VITA” che il VIS ed i Salesiani di don Bosco stanno realizzando da 7 anni in Angola, giovani che stanno per entrare in un centro veramente speciale, la“Fazenda Esperança”!

    Ma chi è Dongala? Dongala è un giovane di 30 anni.

  • 03 dicembre 2015 - Alcuni uomini, si sa, sono speciali, ma a volte non arrivi a capire quanto, fino a quando non fai un viaggio in notturna con loro nei meandri di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia.
    È venerdì notte e dopo cena a Don Bosco Children, uno dei centri che accoglie oltre cento bambini provenienti dalla strada, veniamo invitati a fare un giro da Abba Takele e Abba Angelo, per le vie di una Addis sconosciuta.
  • 27 novembre 2015 - Chi di noi non ricorda il suono della campanella del primo giorno delle scuole superiori? Il timore dettato dal passagio di un’era: dalle scuole medie a quella delle scuole superiori; in cui tutto cambia e si passa da una spensieratezza a un impegno di responsabilità maggiori.

    Bene, ritornate per un attimo a quei momenti, ma conditeli con ingredienti diversi:

    Terra rossa d’Africa, vestiti colorati e sandali i piedi, la campanella sostituita da una sirena, laboratori di meccanica, elettricità e macchine tipografiche.

    È il primo giorno di scuola a Mekanissa, quartiere tra i piu’ poveri della grande capitale di Etiopia, Addis Abeba.

  • 24 novembre 2015 - La prima cosa che mi hanno detto al centro di accoglienza per bambini e ragazzini di strada Casa Margarida, nel quartiere di Mota a Luanda, è stata “ Benvenuta fra noi, è una gioia averti. Arriverà l’acqua alta, hai degli stivali?”

  • 19 novembre 2015 - Avete mai provato a spiegare la differenza tra articolo determinativo e indeterminativo, o tra verbo transitivo e intransitivo, in una lingua complessa e che ancora non padroneggiate del tutto, come il bosniaco?

  • 18 novembre 2015 - Il Burundi sta vivendo altre giornate di sangue. Le ennesime, dall’inizio delle proteste contro il governo di Pierre Nkurunziza e la dura reazione dell’esecutivo (qui link al pezzo precedente su VIS). 

    Tra domenica e lunedì, i ribelli hanno attaccato in diverse zone della capitale Bujumbura, tra cui un commissariato di polizia a sud della città. Durante gli scontri, sono morti 10 poliziotti, secondo quanto riporta la RPA

  • 9 novembre 2015 - Le parole contano, soprattutto nei Grandi Laghi e, ancora di più, se sono accompagnate da fatti come sparizioni ed omicidi, attacchi e violenze, repressione del dissenso e ribellione armata. Le parole hanno segnato, nella storia dei Paesi che compongono questo piccolo pezzo d’Africa, l’avvio di eventi che nessuno ha saputo riconoscere in tempo nella loro crudeltà e nell’impatto criminale e sanguinario che poi hanno manifestato.

    Pierre Nkurunziza, il presidente burundese, nei suoi ultimi discorsi, ha fissato la scadenza: se entro il 7 novembre (sabato scorso) non saranno finiti gli attacchi degli oppositori, questi ultimi “verranno trattati” come nemici della nazione.

  • 05 ottobre 2015 – A Bujumbura è stato un weekend di sangue. Negli ultimi giorni, la capitale del Burundi è stata teatro di scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, che hanno portato a un tragico bilancio di circa 100 morti tra le due parti, stima che proviene da varie fonti non ufficiali.

    I manifestanti che protestano contro il presidente Pierre Nkurunziza, rieletto tra le polemiche per l’ennesimo mandato nel luglio scorso, sono persino arrivati ad adottare tecniche da kamikaze: un giovane, questo fine settimana, si è fatto saltare in aria nella zona nord della città uccidendo circa 20 persone, la maggior parte dei quali poliziotti.

  • 15 settembre 2015 - Caro amico,

    Ci siamo per un po’ dimenticati. Cinque mesi di scontri nelle strade di Bujumbura: feriti, morti, torture, sparizioni. Bilancio temporaneo, spesso di vittime fortuite: 100 morti, 600 feriti, un migliaio di arresti.

    Ora si cambia registro. Adesso si uccide o si rapisce in maniera premeditata, studiata a tavolino. Ma non sai più chi spara, contro chi e perché, perché non si trovano mai i responsabili. A sparire a volte è la gente comune, giovani dei quali si trova il corpo con le mani legate gettato in una stradina che porta al lago o dentro un canale dello scolo delle acque. Ti ricordi? Proprio come in Salvador ai tempi della giunta militare, di Monsignor Romero, quando si gettavano i cadaveri nelle discariche…

  • 16 giugno 2015 -  La settimana appena trascorsa in Burundi è stata caratterzzata da una radicalizzazione delle posizioni dei due campi che si affrontano riguardo al terzo mandato del Presidente Nkurunziza. Le manifestazioni sono continuate in alcuni quartieri della capitale, soprattutto a Cibitoke, Musaga e Buyenzi dove sono stati registrati dei morti negli scontri con la polizia. In altri quartieri le strade interne hanno sempre delle barricate. Cortei di manifestanti sono segnalati all’interno del paese a Kibago (Makamba), Mugonogomanga e Mugamba con scontri con la polizia.

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