Ghana: sostenere lo sviluppo locale per contrastare la migrazione irregolare

20 febbraio 2019 - Sviluppare un piano operativo per la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione del VIS sui rischi della migrazione irregolare e le opportunità di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro in Ghana era l’obiettivo del workshop che si è svolto ad Accra l’8 febbraio.

 

Tra le riflessioni più interessanti emerse, quella di Mr. Yeboah Collins, IOM project manager, che ha proposto di dividere le persone su cui lavorare in tre gruppi: “Le persone che desiderano partire a tutti i costi e senza un sicuro piano di viaggio, i cosiddetti migranti irregolari; le persone che influenzano questi potenziali migranti irregolari nell’intraprendere il viaggio; le persone che hanno il potere di prendere decisioni sulla vita quotidiana dei due gruppi, i politici”. E quella di Br. Patrick Sokuu, direttore salesiano del Don Bosco Institute di Sunyani, che ha evidenziato l’importanza di non focalizzarsi solo sui potenziali migranti, ma di lavorare soprattutto con chi può consigliarli e supportarli nel loro progetto di vita in Ghana o all’estero.

 

L’incontro, co-finanziato con l’8x1000 della Chiesa Cattolica tramite la CEI, ha visto il coinvolgimento diretto degli operatori del VIS insieme ai Salesiani di Don Bosco in Africa Occidentale anglofona, le Diocesi di Sunyani e Teichman, la municipalità di Berekum e la Queen Mother dell’omonima cittadina. Folta la presenza anche di alcuni attori nazionali ed internazionali che lavorano nel campo della migrazione irregolare come l’Unione Europea, GIZ, Caritas Ghana, Ghana Immigration Service, CRS e IOM; tutti hanno contribuito a identificare le azioni di sensibilizzazione attualmente in essere in Ghana ed a dare suggerimenti per la creazione della campagna che vedrà protagonisti proprio il VIS ed i suoi partners.

 

Formare gli insegnanti sulle tematiche della migrazione irregolare è la chiave per creare una cultura della pianificazione coscienziosa del proprio percorso educativo-professionale non precludendo, allo stesso tempo, la possibilità di partire per l’estero se ci sono i presupposti di poter viaggiare regolarmente. Concluso il workshop, il VIS riprenderà le attività sul campo per i prossimi sei mesi, sempre cercando di portare il proprio contributo positivo, soprattutto ai giovani.