Gaza: né convenienze né indifferenze, ripartire dai diritti umani per ogni persona

18 maggio 2018 - “In uno scenario caratterizzato da contrapposizioni, rivendicazioni e strumentalizzazioni, anche i simboli contano”. É trascorso poco tempo dal giorno più sanguinoso degli ultimi anni a Gaza, e Luigi Bisceglia, coordinatore VIS in Palestina traccia un bilancio provvisorio di quanto avvenuto partendo dalla scelta degli USA di spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

“Negli ultimi giorni ho passato diverso tempo a leggere articoli e ad ascoltare servizi di telegiornale sulla situazione nella Striscia dfi Gaza e sull’uccisione di 62 Palestinesi che protestavano sul confine tra la Striscia e Israele. Gli approcci narrativi utilizzati sono i più diversi e sicuramente si nota una netta contrapposizione tra coloro che sostengono il diritto dei Palestinesi a resistere e altri che si soffermano sul diritto di Israele a difendere i propri confini. Ciò che è urgente, è proprio superare questa logica di contrapposizione – prosegue Luigi – partiamo dal presupposto che Israeliani e Palestinesi sono essere umani e che in quanto tali la Comunità internazionale dovrebbe difendere i diritti umani di loro tutti: non si può scegliere di schierarsi per convenienza o di girarsi dall’altra parte senza far finta di vedere che, alla protesta dei Palestinesi al confine, si è risposto con un uso sproporzionato della forza armata. A tal proposito, vorrei richiamare il Comunicato di AIDA, l’associazione delle ONG internazionali che operano in Palestina, rilanciando l’appello alla Comunità Internazionale di condannare l’uccisione illegale di dimostranti disarmati e di interrompere l’embargo che attanaglia la Striscia di Gaza dal 2007”.
Oggi è il primo venerdì di Ramadan e la situazione è più calma: “Per ora sembra tutto tranquillo, ma è imprescindibile avviare un processo di pace – conclude Luigi – che parta dal rispetto dei diritti umani di tutti, degli israeliani e dei Palestinesi. Qualsiasi altra azione di parte, continuerebbe a non funzionare. Rompiamo questo circolo vizioso, ponendo fine, innanzitutto alle violenza”.