"Fermare la migrazione dal Niger con controlli militari è solo un'illusione"

9 gennaio 2018 - Il 3 gennaio scorso il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha inaugurato l’ambasciata italiana a Niamey in Niger, la prima in tutto il Sahel. Congiuntamente è stato annunciato che il 40% di tutte le risorse economiche che l’Italia stanzierà per lo sviluppo del continente africano saranno destinate proprio al Niger. L’interesse dell’Italia nei confronti della Regione del Sahel è un’importante novità.

Di tutto questo Barbara Terenzi, Coordinator Human Rights & Advocacy Office del VIS, ne ha parlato con la Radio della BBC World.

“La decisione del nostro Ministero degli Esteri ha il target sul traffico di esseri umani e sulla migrazione irregolare” – dice Barbara Terenzi – “Ma gli scopi della cooperazione sono altri: la promozione dello sviluppo, dei diritti umani e la riduzione delle ineguaglianze. Sicuramente la cooperazione non è uno strumento utile agli interventi militari o ai controlli di polizia”.

L’Italia si è impegnata a inviare nei prossimi anni 470 militari, dei quali 150 molto presto, al fine di formare le forze armate del Niger in particolare nella lotta contro il terrorismo e nel contrasto all’emigrazione irregolare.

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